Si intitola “Oltre i diritti. A piccoli passi, a grandi balzi” l’assemblea nazionale di Acta che si terrà al DumBo di via Casarini alla vigilia delle elezioni, sabato 24 settembre. Freelance, lavoratrici e lavoratori autonomi di tutta Italia si danno appuntamento a Bologna per continuare a ragionare sulla protezione di lavoratrici e lavoratori autonomi e atipici per un welfare che sia davvero universale.
«Noi partiamo ovviamente dal focus sul lavoro autonomo – spiega ai nostri microfoni Silvia Gola di Acta – ma quando ci interroghiamo per un miglior sistema di protezione sociale, una migliore socialità, pensiamo a tutto ciò che rimane fuori dal concetto ombrello del lavoro dipendente».

Un welfare anche per i freelance: l’assemblea nazionale di Acta a Bologna

L’assemblea delle e dei freelance torna in presenza dopo due anni in cui la pandemia ha ostacolato anche le iniziative sindacali. E proprio durante la pandemia le partite iva e i lavoratori atipici hanno toccato con mano le difficoltà per l’accesso ai bonus e ai contributi statali. «I primi due bonus da 600 euro sono arrivati senza dover dimostrare un calo del fatturato e aldilà del codice Ateco – ricostruisce Gola – Poi è stato vincolato l’accesso a questi aiuti, anche perché il legislatore italiano ragiona spesso per paradigmi corporativisti. Quindi non c’è stata, in un momento di emergenza, la protezione di tutto il lavoro autonomo».

Durante la pandemia, Acta ha raccolto anche segnalazioni di lavoratrici e lavoratori che si vedevano decurtare le fatture dai committenti proprio perché avevano accesso al bonus.
L’obiettivo del sindacato, quindi, è quello di arrivare ad un welfare per tutti e tutte. Oltre al lavoro autonomo, però, Acta conduce battaglie anche per riformare gli stage rendendoli un contratto di lavoro e non di formazione o si occupa anche di chi lavora in regime di diritto d’autore, a cui sarà dedicato un approfondimento specifico durante l’assemblea di sabato.

Eppure in questi anni i lavoratori e le lavoratrici freelance dei piccoli risultati li hanno ottenuti. «È del 2017 lo Statuto del Lavoro Autonomo che è stato fortemente voluto da Acta – ricorda Gola – Ovviamente non è perfetto e ovviamente l’applicazione è spesso disattesa, ad esempio per quanto riguarda i tempi di pagamento. Si tratta però di un primo tentativo di regolamentare il lavoratore autonomo nella sua contrattazione con il suo committente/cliente».
Qualcosa si muove anche dal punto di vista culturale nella comprensione della variegata composizione del lavoro autonomo.

L’assemblea di sabato è aperta a tutte e tutti, anche se non iscritti ad Acta.
Il programma dei lavori è dettagliato sul sito e coprirà un arco di tempo che va dalle 10.30 del mattino alle 18.00 del pomeriggio.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SILVIA GOLA: