Completati lo sgombero e la demolizione dello spazio del collettivo Hobo, in via Filippo Re. Ma il collettivo non ci sta e promette una tempestiva mobilitazione per riappropriarsi degli spazi. Immediata la solidarietà del Vag 61.
Hobo demolito ma non finisce qui
Sono stati completati lo sgombero e la demolizione della palazzina i via Filippo Re occupata dal collettivo Hobo nello scorso novembre. Le ruspe hanno abbattuto lo spazio del collettivo e appare incerta, al momento, la sorte dei materiali che Hobo aveva prodotto e accumulato nel corso dei mesi di attività. Si tratta di libri, documenti, striscioni, dei quali gli attivisti chiedono conto.
Per Hobo, lo sgombero e l’abbattimento dello stabile rappresentano un atto politico di attacco non solo ad un luogo fisico, ma a tutte le mobilitazioni che hanno visto gli attivisti protagonisti in questi mesi. Il collettivo annuncia da settembre una mobilitazione per “riappropriarci dei nostri spazi di autonomia. Se agosto è stato un pò piovoso vi promettiamo un autunno caldo.”
Immediata, infine, la solidarietà di un’altro spazio sociale come il Vag 61, che definisce quanto successo ad Hobo “l’ennesima conferma di un’Università capace di produrre solo macerie e polvere, stratta tra miserie culturali e reali.”