Su una totalità di 400.000 residenti, Bologna ospita 75.000 studenti universitari, di cui 45.000 fuori sede. È naturale, quindi, che l’emergenza abitativa di carattere strutturale che investe da anni la capitale emiliana, vada a discapito sopratutto di questi studenti. Negli ultimi tempi si è visto infatti un drastico aumento di studenti idonei e non beneficiari di posto alloggio in studentato pubblico, ovvero quegli studenti universitari che hanno fatto richiesta tramite bando Er.Go di un alloggio in uno studentato, e pur rientrando nei criteri richiesti non possono accedervi per mancanza di posti.

Ed è per dar voce a loro che gli studenti e attivisti di Link Bologna – studenti e studentesse indipendenti hanno inviato una lettera aperta destinata a vari volti delle istituzioni comunali e regionali: agli Assessori comunali Virginia Geri e Matteo Lepore, all’Assessore regionale Patrizio Bianchi, e alla direttrice dell’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori, Patrizia Mondin. Delle ragioni e delle richieste di questa lettera abbiamo parlato con Lorenzo Baldino di Link Bologna. “I dati ufficiali non sono ancora usciti – ci ha detto Baldino – ma saranno probabilmente più di 500 quest’anno gli idonei non beneficiari, più del doppio rispetto all’anno scorso”.

“L’esplosione del fenomeno è dovuta sopratutto al fatto che il mercato abitativo a Bologna è sempre stato problematico. Oggi il costo medio di una singola è di 400 euro al mese, con un rincaro del 12% medio rispetto all’anno scorso, per cui sono anche aumentate le richieste per lo studentato pubblico. Questo non ha fatto altro che far emergere in maniera più evidente un problema che è strutturale della città di Bologna: il totale disinvestimento in edilizia pubblica e studentati pubblici”. Negli ultimi anni, denunciano gli studenti, si sono spesi più fondi per finanziare la costruzione di studentati privati che per aumentare i posti in quelli pubblici. Se a ciò sommiamo la chiusura del mercato abitativo causata da AirBnB e altre piattaforme d’affitto, il quadro che ne risulta è disastroso.

“È una problematica che deve riguardare tutta la città di Bologna e tutti i cittadini bolognesi” avverte Baldino. La richiesta che gli studenti e le studentesse rivolgono alle istituzioni è quella di aprire di un tavolo di discussione rispetto alla tematica, che possa attuare soluzioni nell’immediato, ma anche, nel lungo periodo, un generale reinvestimento nella residenzialità pubblica. “Gli studenti oggi stanno vedendo seriamente compromesso il loro diritto allo studio e quindi oggi hanno bisogno di risposte”. I ragazzi e le ragazze di Link hanno lanciato anche una petizione tramite la piattaforma Change.org, che può essere firmata direttamente dal sito, o dalle pagine social di Link.

Sara Spimpolo

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