In Emilia-Romagna sono arrivati finora 18.669 profughi dall’Ucraina, di cui 8.194 minori. Si tratta di un quarto di tutte le persone scappate dalla guerra in Ucraina e arrivate in Italia. «Numeri senza precedenti», ha affermato ieri l’assessora regionale alla Protezione civile, Irene Priolo, nel corso di una commissione che aveva lo scopo di prendere in esame un progetto di legge regionale per spendere le risorse raccolte con la raccolta fondi indetta dalla Regione per l’Ucraina, che hanno superato i due milioni di euro.

Guerra in Ucraina, il 25% dei profughi sono in Emilia-Romagna

La generosità dell’Emilia-Romagna si conferma anche per l’accoglienza dei profughi ucraini. E si manifesta anche se dal governo non sono arrivate risposte solerti per ciò che riguarda le risorse necessarie all’accoglienza stessa, in particolare per ciò che riguarda le sistemazioni autonome, per lo più da parenti o amici.
«Abbiamo bisogno che questa accoglienza in famiglia continui a resistere – ha sottolineato Priolo – In ogni caso dobbiamo essere pronti a qualsiasi emergenza, perché non sappiamo come andrà la guerra e se ci sarà uno smistamento più organizzato dei profughi a livello europeo».

In particolare, la Regione ha già individuato in hotel e altre strutture ricettive altri 3.737 posti temporanei, in attesa di una sistemazione più stabile nel sistema Cas. Sono inoltre stati preparati 2.500 posti letto in edifici strategici, più tre moduli prefabbricati per 730 persone. Inoltre, ci sono altri moduli (per 250 persone) pronti a partire per l’Ucraina o i Paesi confinanti per l’assistenza all’estero: sono già sistemati in 14 camion insieme ad una cucina da 500 pasti a turno.

La legge regionale per spendere le risorse raccolte

Nella commissione del Consiglio regionale ieri si è preso in esame il progetto di legge, che dovrebbe arrivare in aula la settimana prossima, con cui l’Emilia-Romagna decide come destinare le risorse della raccolta fondi della Regione stessa, che hanno già superato i due milioni di euro.
«Questo progetto di legge serve a spendere in modo tempestivo e urgente i fondi raccolti», spiega Stefania Bondavalli della Lista Bonaccini, relatrice della legge.

In particolare il progetto di legge si muove su tre direttive: da un lato l’accoglienza dei profughi nel nostro territorio, dall’altro il sostegno alle ong che si occupano di cooperazione internazionale e che hanno predisposto progetti umanitari in loco. Infine la Regione vuole pensare anche al futuro, in particolare alla ricostruzione, candidandosi a ricostruire una scuola o una struttura sanitaria o un luogo di cultura.

Il capogruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa, Igor Taruffi, ieri ha sottolineato che «l’accoglienza di cui l’Emilia-Romagna è sempre protagonista debba essere riservata in questo caso al popolo ucraino, ma in generale a chiunque scappi dalla guerra. Non possiamo fare differenze tra chi arriva dal mare o chi arriva via terra: chi scappa dalle guerre deve essere sempre comunque aiutato, a prescindere dal colore della pelle e dalla religione in cui crede».

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