La situazione internazionale, in particolare la guerra in Ucraina, sta registrando i primi impatti anche su 15 aziende e almeno 1500 lavoratori metalmeccanici bolognesi. Lo segnala la Fiom di Bologna, che sta tenendo monitorata la situazione sulle conseguenze di fattori come le difficoltà nelle forniture, i rincari energetici o delle materie prime e il blocco dell’export verso la Russia sulle aziende del settore nell’area metropolitana.
In particolare, sono nel complesso 29 le aziende che, tra Bologna e provincia, vengono coinvolte al momento. Ma di queste circa la metà, cioè 15 aziende, hanno iniziato a correre ai ripari, mentre le restanti 14 per ora esprimono solo preoccupazione.

I primi impatti sui metalmeccanici bolognesi della guerra in Ucraina

A fare una fotografia della situazione, questa mattina, è stato il segretario della Fiom, Michele Bulgarelli, che ha fatto sapere che sono complessivamente 6714 gli addetti delle 29 imprese coinvolte. «In otto aziende sono state attivate, spesso in modo preventivo, le richieste di cassintegrazione per 1050 addetti – racconta Bulgarelli – mentre in ulteriori sette aziende circa 500 lavoratori stanno smaltendo ferie e permessi».
Un ulteriore rischio riguarda i lavoratori più precari, in particolare quelli in somministrazione, che potrebbero non vedersi rinnovato il contratto alla scadenza.

La Fiom elenca anche quelle che sono le tre cause dei problemi che iniziano a manifestarsi. La prima ragione riguarda problemi con le forniture dall’Ucraina, che coinvolge 15 aziende. Un problema per 9 aziende è rappresentato anche dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. Infine 7 aziende metalmeccaniche bolognesi si vedono penalizzate dalle sanzioni comminate alla Russia, perché avevano proprio in quel Paese la destinazione finale dei prodotti, ma l’export è attualmente bloccato.
A riscontrare le maggiori difficoltà per la situazione sono aziende che hanno filiere globali, a partire dall’automotive.

«Al momento – cerca di rassicurare Bulgarelli – l’impatto è assolutamente limitato. L’impressione che noi abbiamo è che gli ordini non siano saltati, ma che possano essere recuperati».
Il segretario della Fiom di Bologna, però, rilancia l’idea dei Comitati Covid per affrontare la contingenza, dal momento che la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti nella soluzione dei problemi ha mostrato la propria efficacia.
Bulgarelli, infine, rilancia le parole del segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, sul tema energetico, chiedendo un’accelerazione sulla transizione a fonti rinnovabili e non il ricorso a soluzioni superate.

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