Si è conclusa quando in Italia era ancora notte la sessantacinquesima edizione del premio più importante dell’anno per l’industria musicale.

A Los Angeles va in scena la 65esima cerimonia di consegna dei Grammy Awards

Alla Crypto.com Arena di Los Angeles la scorsa notte si è svolta l’edizione numero sessantacinque dei Grammy Awards, condotta per la terza volta dal comico sudafricano Trevor Noah. Già prima dell’inizio della premiazione la grandissima favorita era Beyoncé, che con ben nove candidature ha raggiunto il marito Jay-Z (cinque volte nominato anche lui quest’anno) al vertice della classifica dei più candidati di sempre: i due vantano ottantotto nomination a testa. La cantante americana è risultata poi la più premiata insieme ai Maverick City Music (che hanno dominato la categoria del gospel e della musica religiosa) con quattro statuette, ed è diventata così anche la più vincente in assoluto nella storia dei Grammys, con trentadue premi portati a casa nel corso della sua carriera.

Per quanto riguarda i trofei più ambiti, la cantante statunitense Lizzo si è aggiudicata il premio per la “registrazione dell’anno” con la sua About Damn Time, il premio per il “disco dell’anno” è stato invece conquistato da Harry Styles con il suo Harry’s House (che l’artista britannico porterà in tour anche in Italia la prossima estate, alla RCF arena di Campovolo, Reggio Emilia), mentre il premio per la “canzone dell’anno” è andato a Bonnie Raitt e alla sua Just Like That.

Tra i “delusi” di quest’anno ci sono sicuramente Adele, che su sette candidature ha conquistato un solo premio (per la “migliore performance pop solista”) e i Coldplay, rimasti a secco nonostante le tre nomination (anche se la band inglese sta per imbarcarsi in un tour mondiale che ha già battuto molti record di incassi: in Italia le sei date di giugno sono già sold out da mesi). Buoni risultati invece per Kendrick Lamar, con tre vittorie su otto candidature, e per Ozzy Osbourne, vincitore di due premi fra cui quello per il miglior album rock. Per quanto riguarda la categoria del “migliore artista esordiente”, dove erano candidati anche i nostri Måneskin, il piccolo grammofono è stato invece vinto dalla cantante jazz Samara Joy.