Contro l’università-azienda, l’aumento delle tasse e la chiusura delle biblioteche, gli “Studenti e studentesse in mobilitazione” annunciano un’azione contro il cda dell’Ateneo per il prossimo 27 novembre.

Le tasse universitarie aumentano, le biblioteche chiudono, i servizi calano, la mensa è carissima, le borse di studio vengono tagliate, aumenta il costo delle camere negli studentati. È molto lunga la lista dei disservizi che “Studenti e studentesse in mobilitazione“, una rete di iscritti all’Alma Mater di cui fa parte il Cua, denunciano.
Nel frattempo – si legge nel comunicato – il rettore Ivano Dionigi “spende soldi a palate per cerimonie in pompa magna” e “applica la riforma Gelmini”, trasformando l’Ateneo in “università-azienda”.

Per questi motivi e per dare continuità alle proteste del 14 novembre, è stata indetta una mobilitazione per il 27 novembre, in occasione della riunione del cda dell’università, col manifesto intento di bloccarlo.
“È un’iniziativa contro l’università classista – spiega ai nostri microfoni Antonio del Cua – Per fare un esempio: chi può pagare la retta in una volta sola ha uno sconto di 100 euro, mentre chi è costretto per necessità economiche a rateizzare deve pagare di più”.

Gli studenti in mobilitazione hanno pensato di dare alla protesta anche una forma tecnologica. È stato infatti creato su Twitter l’hashtag #dilloalrettore, grazie al quale pensano di raccogliere le lamentele e i disservizi da presentare poi ai dirigenti dell’Alma Mater riuniti in cda.