Una ricerca del Centro Dedalus di Jonas sugli adolescenti bolognesi mette in guardia: il 7% dei giovani pensa di essere dipendente da internet. Soprattutto le ragazze a trascorrere più tempo online.
la Dipendenza da Internet esiste, e colpisce i ragazzi di Bologna
Il 7% degli adolescenti bolognesi pensa di essere dipendente da internet. E, contrariamente a quanto dice la letterature, sono soprattutto le ragazze a manifestare il problema. Sono alcuni dei risultati della ricerca effettuata dal Centro di psicanalisi per adolescenti “Dedalus di Jonas“, svolta in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia del Lavoro dell’Università di Bologna.
I ragazzi interpellati sono stati 536, studenti di due scuole medie e tre superiori a cui sono stati sottoposti due questionari in forma anonima. “L’intento non era quello di diagnosticare la dipendenza da internet – spiega Doriana Di Dio del Centro Dedalus di Jonas – ma ci interessava indagare quale fosse la percezione che i ragazzi e le ragazze stesse hanno”.
E, stando ai risultati, il quadro è allarmante: “Solitamente – spiega Di Dio – la soglia di guardia è attorno al 2-3%, mentre qui siamo al 7”.
Le ragazze passano più tempo soprattutto su social network come Facebook, sul quale chattano e controllano le pagine dei fidanzati o dei ragazzi che piacciono.
Ma cosa spinge le giovani e i giovani a rifugiarsi in internet? “Nel periodo dell’adolescenza, quando il corpo subisce profonde trasformazioni, internet permette di non esporre il cambiamento, facendo apparire meno traumatico il passaggio. Inoltre internet mette al riparo dalla solitudine e dai problemi relazionali che comporta stringere nuove amicizie”.
Altro dato significativo riguarda il tema della trasgressione, tanto caro al periodo dell’adolescenza. Il 91% dei giovani, infatti, afferma di non navigare di nascosto e di non aver problemi con i genitori nel praticare quest’attività.
“Anche questo è anomalo – spiega Di Dio – perché nell’adolescenza quella di disobbedire è un’esigenza. Il fatto che non avvenga sposta il discorso sui genitori stessi, che lasciano i propri figli tanto tempo su internet perché, restando in casa, sono protetti da cattive amicizie o rischi che potrebbero incontrare all’esterno”.
La sensibilizzazione sul rischio di maturare una dipendenza da internet è ancora carente nel nostro Paese. Per ovviare al problema, il Centro Dedalus di Jonas sta pensando di predisporre progetti nelle scuole, mentre è già attivo un servizio di psicologo online e uno sportello presso gli spazi del centro.