Da domani ricominciano le passeggiate di “Gira la cartolina”, progetto nato in seno al laboratorio di comunità Scalo gestito dalla cooperativa sociale Piazza Grande.
Si tratta di un vero e proprio tour: sette camminate in città, dove chi vorrà sarà accompagnato da persone con e senza dimora che proporranno un percorso alternativo di alcuni luoghi di Bologna e lì uniranno a racconti della loro vita.

Tornano le camminate di “Gira la cartolina”

I narratori sono stati formati da Evarossella Biolo, attrice e regista, che li ha aiutati a trovare un modo per raccontare dei luoghi significativi della loro vita. La prerogativa è che i luoghi non sono mai neutri, ma intrisi delle esperienze e delle emozioni di chi le vive, anche solo per un attimo. Raccontare un luogo equivale quindi a raccontare esperienze che non possono prescindere dal sé narrante che porta chi ascolta nel “suo luogo”.
Lo scopo è quello di offrire uno sguardo diverso sulla città e chi la vive; “gira la cartolina” è appunto un invito a girare la cartolina e vedere ciò che sta dietro senza considerare il paesaggio come un luogo statico, ma relazionale, vivo e in continuo mutamento.

Ai nostri microfoni Ilaria Avoni, vice presidente di Piazza Grande, racconta che l’idea di questo progetto nasce per raccontare «una Bologna che solitamente non si vede e non viene narrata, ma che esiste e ha molto da dire che è la Bologna delle persone che vivono in strada, che sono senza dimora e quindi hanno vissuto dei percorsi di emarginazione anche abbastanza pesanti. Poi è diventato anche il racconto di una Bologna delle persone, più in generale, con e senza dimora che hanno voluto unirsi al gruppo di lavoro».

Gli appuntamenti sono previsti per il 20 maggio, 3 e 17 giugno, 1 e 15 luglio e 10 e 17 settembre e saranno completamente gratuiti, ma occorre prenotarsi scrivendo una mail a giralacartolina@piazzagrande.it. Le passeggiate partiranno da via Azzogardino e termineranno in via Scalo 23, la struttura di accoglienza dove si sono tenuti i laboratori con lo scopo di far conoscere questo edificio.

Manuela Bassi

ASCOLTA L’INTERVISTA A ILARIA AVONI: