Martedì scorso, all’interno degli incontri DAMS50 organizzati dall’Università di Bologna per i 50 anni dalla nascita appunto del DAMS, Giovanni Lindo Ferretti (ex CCCP) ha dialogato con Paolo Noto e Roberta Paltrinieri.

Il cantante ha ricordato i suoi anni all’università nei primi anni 70 e si è detto dispiaciuto per gli studenti che stanno affrontando la stessa esperienza ora tra distanziamento e lezioni on-line.

Non si fa mancare anche un aneddoto: “Mi vengono ancora le lacrime agli occhi. Sono stato invitato nel 2000 circa ad inaugurare un festival della nazione Zulu in Sudafrica, e la prima sera – prima dell’arrivo di tutto il metal e di tutto quel rock, si comincia con i poeti di corte che cantano le gesta di Shaka Zulu e di tutti i re Zulu e siccome per motivi di vita conosco i guerrieri Zulu e li ho anche portati a Bologna per un avvenimento, sono stato invitato come poeta italiano e quindi ho dovuto esporre al Re, alla casa reale, e a 10mila persone tra il pubblico una idea della poesia italiana e io ci ho pensato e ripensato e ho cominciato così…”.

Franco Battiato

Dopo aver riportato alcuni aneddoti di quel periodo, Ferretti ha cantato a cappella Aria di rivoluzione, uno dei primi brani di Franco Battiato. «Questo era Franco Battiato, prima che diventasse famoso, quando era insopportabile. Battiato ci ha preceduto in cielo come sempre sulla Terra».