Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 tornano, con la 31ª edizione, le “Giornate FAI di Primavera“, l’evento per eccellenza dedicato alla valorizzazione e alla scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Tra arte e cultura

Simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia, ogni anno FAI si pone l’obiettivo di riscoprire luoghi inaccessibili o poco noti presenti sul nostro territorio nazionale. Quest’anno, con visite a contributo libero insieme ai volontari della Fondazione, FAI vi porterà alla scoperta di oltre 750 luoghi di 400 città. Un tour tra architettura, archeologia e arte, che vi accompagnerà alla scoperta di palazzi antichissimi e luoghi ricchi di storia.

«In questi 31 anni di esistenza le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano» – afferma il Presidente FAI, Marco Magnifico.

Le Giornate FAI sono motivo di orgoglio per il nostro Paese, “un’iniziativa che unisce l’Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile” – afferma il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Grazie all’opera di migliaia di volontari, luoghi spesso inaccessibili saranno aperti e visitabili, è un’opportunità preziosa per ritrovare il carattere originale della nostra identità nazionale e per dare modo di sprigionare un’incontenibile voglia d’Italia che viene dall’estero – conclude il Ministro, che afferma di essere a lavoro per finanziare, grazie ai fondi del PNRR, decine di altri interventi di valorizzazione.

Le Giornate FAI a Bologna, i luoghi aperti

A Bologna e provincia, la cultura e l’architettura non smettono mai stupire. Durante le Giornate FAI sono 16 i luoghi aperti, tra patrimoni dell’Università, palazzi che racchiudono storie millenarie, fino ad archivi storici e scavi archeologici.

La Biblioteca Universitaria, a Bologna, in via Zamboni 35, è il cuore pulsante dell’area universitaria bolognese. Ospitata all’interno dello storico complesso di Palazzo Poggi, nasce nel 1700 da una cospicua donazione del conte Marsili, inaugurata poi nel 1756. I visitatori avranno la possibilità di scoprire le stanze imponenti della Biblioteca e il catalogo storico manoscritto della Biblioteca.

All’interno della Ca’ Grande, oggi il Rettorato dell’Università di Bologna, in Largo Trombetti 4, cuore dell’attività amministrativa dell’Ateneo. Il palazzo nasce nel 1400, ristrutturato e riorganizzato fino ai primi decenni del ‘900. I visitatori potranno accedere alle sale del Rettorato, partendo dal portico con decorazioni in stile neo-rascimentale.

In Via Zamboni 31, si inserisce all’interno di Palazzo Poggi l’Accademia delle Scienze, una istituzione di studio e ricerca di antica origine. Nata nel XVII secolo, oggi l’Accademia ospita attività seminariali di altissima specializzazione per l’aggiornamento di dottorandi e docenti, oltre a numerosi affreschi e decorazioni a stucco di grande valore artistico.

Il fascino storico e culturale di Bologna va oltre i confini cittadini, espandendosi anche in provincia. In Via Emilia 345, a Ozzano dell’Emilia, gli Scavi Archeologici di Claterna, città romana di duemila anni fa. Dal 1500 protagonista di un grande progetto di studio e valorizzazione, oggi è possibile effettuare un percorso all’interno degli scavi, per conoscere le peculiarità archeologiche dell’antica città romana.

Nella Piazza della Rocca, a Dozza, piccola cittadina della provincia bolognese, spicca la Rocca di Dozza, nota anche come Rocca Sforzesca, una casa-museo aperta al pubblico. Il percorso di visita è sviluppato su 3 livelli: fortezza medievale e rinascimentale, residenza rinascimentale e, infine, residenza settecentesca. Durante la visita potrete scoprire le stanze segrete dell’appartamento nobile della famiglia Malvezzi-Campeggi, che ha abitato la Rocca dal XVI secolo fino al 1960.

Per scoprire gli altri luoghi aperti a Bologna e provincia, visita il sito FAI.