64mila i rifugiati in Italia secondo il rapporto dell’Alto Commissariato della Nazioni Unite, con un sesto posto in Europa per numero di persone accolte. Per il Consiglio italiano rifugiati, la macchina dell’assistenza tra questure, prefetture e centri di assistenza non funziona. Molti i migranti senza tetto.
Giornata mondiale dei rifugiati: i numeri dell’emergenza
Nel 2012 le richieste di asilo nel nostro Paese sono state 17.352, la metà rispetto al 2011. Con una sesta posizione in Europa, l‘Italia ha un basso numero di rifugiati politici se paragonato ai 600 mila di Germania e 220 della Francia.
Dal rapporto dell’Unhcr risulta però che in tutto il mondo le migrazioni aumentano e di conseguenza le richieste di asilo politico. A provocarle le conseguenze dei conflitti internazionali.
Nel 2012 le domande di asilo presentate in Italia sono state 17.352, la metà rispetto al 2011. Nel nostro Paese a dicembre i rifugiati erano 64.779: cifra significativa ma ben lontana dalle immagini catastrofiche proposte negli anni scorsi. A ridurre i flussi verso il nostro Paese, secondo il rapporto, è stata la fine della fase più complessa delle violenze in Nord Africa. Conlusasi la Primavera araba e la guerra in Libia le cifre sono rientrate anche già dall’anno appena passato.
Numeri non paragonabili ad altre situazioni nazionali a partire dall’Europa: sono 600 mila i rifugiati in Germania e 220 mila in Francia ma i numeri aumentano se si considerano le cifre complessive a livello globale. Il totale ha raggiunto livelli che non erano sfiorati dal 1994: le persone coinvolte in migrazioni forzate alla fine del 2011 erano 42,5 milioni e nel 2012 hanno raggiunto quota 45,1 milioni. Oltre 15 milioni erano rifugiati propriamente detti, quasi un milione i richiedenti asilo, e gli altri erano sfollati, persone costrette a lasciare la casa ma rimaste nel proprio Paese.
In occasione di questa giornata diverse saranno le iniziative della nostra città in particolare per tornare a parlare di Emergenza Nord Africa, il progetto assistenziale che ha coinvolto diverse città italiane per l’accoglienza dei profughi dalla Libia. Dopo che i termini dell’emergenza sono scaduti tutti i profughi coinvolti nel progetto si sono ritrovati senza tetto. Inoltre durante il periodo dell’accoglienza diverse sono state le denuncie e le polemiche sulle modalità in cui questo progetto è stato gestito.
Nella nostra città abbiamo visto le continue mobilitazioni dei migranti dei Prati di Caprara e di Villa Aldini che, supportati da realtà e associazioni che si occupano del tema, hanno portato avanti mobilitazioni sia durante il periodo dell’accoglienza che subito dopo. Oggi queste persone sono state accolte in uno spazio convenzionato con il Comune. Ma a causa di carenze strutturali nel sistema di accoglienza, che nei mesi in cui si è attuato non ha portato avanti progetti d’integrazione nel tessuto cittadino, oggi la maggior parte di queste persone è senza lavoro e senza assistenza minima, come l’assicurazione sanitaria.
Per questo oggi pomeriggio lo Sportello Migranti del Tpo sarà a Piazza Maggiore per sensibilizzare la popolazione cittadina su questo argomento e far conoscere la situazione dei migranti accolti in città, attraverso le loro dirette testimonianze.