I due anni di stop forzato imposti dalla pandemia sono stati anche un’occasione di riflessione, così i Mondiali Antirazzisti, la manifestazione di Uisp per dire no alle discriminazioni nello sport e non solo, hanno deciso di cambiare nome e diventare “Giochi Antirazzisti“, prima di tornare dall’8 al 10 luglio prossimi. Cambia anche la location, il centro sportivo Bonori a fianco al Parco Nord a Bologna, così come cambiano anche le modalità di finanziamento della manifestazione: un crowdfunding che parte oggi.

Giochi Antirazzisti, la riflessione degli organizzatori

«L’idea era quella di partire con un nuovo progetto, che si chiama appunto Giochi Antirazzisti – spiega ai nostri microfoni Carlo Balestri, organizzatore storico della manifestazione – Abbiamo fatto una riflessione sulle parole perché la pandemia è stata una forma di guerra, è uscito quasi un linguaggio di carattere guerresco a cui ci siamo assuefatti. Ora è arrivata una guerra alle porte dell’Europa, che si aggiunge alle altre guerre. Per questo volevamo insistere sul gioco, perché è lo stare insieme, il giocare insieme per riuscire forse a depotenziare quella parte dello sport che è comunque una metafora della guerra».

I Giochi Antirazzisti, al contrario, vogliono parlare di come gestire il conflitto e la relazione con l’altro attraverso il gioco. In altre parole, attraverso il gioco si punta a rieducare le persone e a cambiare l’accezione che viene data allo stesso sport.
E proprio in questo senso, la formula con cui viene preparato l’evento quest’anno punta a condividere un percorso, prima con le realtà dello sport popolare bolognese ma allargando a livello geografico. Un percorso non solo che organizzi le giornate della manifestazione, ma che discuta e prepari anche i contenuti della manifestazione stessa, che già hanno allargato il concetto di antirazzismo all’opposizione ad altre discriminazioni, come quelle di genere.

Sulla piattaforma Produzioni dal Basso, quindi, oggi parte un crowdfunding che durerà oltre 90 giorni e che chiede a ciascuna e ciascuno di fare la propria parte, anche piccola, per sostenere la manifestazione.
L’obiettivo è raccogliere almeno 10mila euro, che serviranno per i permessi, l’assicurazione per i partecipanti e l’assistenza sanitaria, il materiale e le attrezzature sportive e per i momenti di cultura e musica. Senza dimenticare le utenze e lo smaltimento rifiuti, ma anche la promozione e diffusione dell’evento stesso.

ASCOLTA L’INTERVISTA A CARLO BALESTRI: