A Genova l’assessore-scheriffo Stefano Garassino colpisce ancora. Dopo il tentativo di multare chi rovista nei cassonetti, ora arriva una multa di 200 euro ad una donna senza fissa dimora di 65 anni perché, con la sua sola presenza, infastidiva alcuni commercianti. Il commento di Luciano Rosasco della Comunità di Sant’Egidio.

200 euro di multa perché la sua sola presenza disturbava alcuni commercianti della centrale via XX Settembre, una delle strade gentrificate del capoluogo ligure. È la penalità che si è vista comminare, a Genova, una donna senza fissa dimora di 65 anni, in virtù della normativa anti-bivacco inasprita dall’assessore-sceriffo Stefano Garassino.
La nuova giunta genovese ha già fatto parlare di sè per la guerra ai poveri che ha intrapreso. Qualche settimana era scoppiata la polemica per l’idea di multare chi rovistava nei cassonetti. In seguito ad una protesta di alcuni cittadini, che con un atto di disobbedienza civile hanno dato vita al “Cassonetto Day”, l’Amministrazione comunale è parzialmente tornata sui suoi passi.

“Abbiamo saputo di questa vicenda direttamente da lei, la sera, quando le abbiamo portato da mangiare – racconta ai nostri microfoni Luciano Rosasco della Comunità di Sant’Egidio – La donna era piuttosto preoccupata perché temeva che le pignorassero la piccola pensione che percepisce, il cui ammontare mensile è pari alla multa”.
Rosasco racconta che la donna è conosciuta e benvoluta in città e non ha mai fatto la questua in modo aggressivo. “Se i vigili applicassero sempre il divieto di bivacco – sottolinea il volontario – tutti i genovesi e i turisti verrebbero multati”.
La notizia in città ha sollevato grande indignazione, vista la sproporzione e l’inutilità della misura. “L’Amministrazione civica dovrebbe risolvere i problemi di queste persone invece che crearne di nuovi – osserva Rosasco – invece si fanno questi interventi spot repressivi che non risolvono niente”.

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