Ad aggravare le condizioni della popolazione palestinese sotto assedio israeliano a Gaza è, nelle ultime ore, la decisione di nove Paesi di sospendere i fondi all’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu per i profughi palestinesi. La decisione, che è partita dagli Usa ed è stata seguita da Stati come Italia, Germania, Gran Bretagna, Giappone e altri ancora.
Alla base della decisione c’è un rapporto israeliano secondo cui 12 dipendenti dell’Unrwa avrebbero partecipato attivamente agli attacchi di Hamas del 7 ottobre.

Israele accusa 12 membri dell’Unrwa di collaborazione con Hamas, nove Paesi sospendono i fondi

In un articolo su Contropiano, Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo definisce la vicenda «una grande vergogna» e «un crimine contro l’umanità».
Cremaschi sottolinea che le persone dell’Agenzia Onu coinvolte sarebbero 12 su 13mila dipendenti e che Israele non ha ancora fornito prove, come testimoniano diverse reazioni internazionali che chiedono di fare chiarezza e aprire inchieste indipendenti sulla vicenda. Al contempo, l’Unrwa ha già fatto sapere di aver licenziato i suoi dipendenti accusati di complicità con Hamas, sottolineando che si tratta dello 0,09% del personale.

«Sono più di cento i dipendenti dell’Unrwa uccisi dai bombardamenti israeliani dall’inizio del conflitto – sottolinea Cremaschi ai nostri microfoni – Israele accusa 12 persone, significa che le altre sono vittime innocenti».
Per l’esponente di Potere al Popolo c’è una singolare coincidenza nell’uscita del rapporto israeliano quasi contemporaneamente alla prima pronuncia della Corte internazionale di giustizia dell’Aja, che ha accolto, sebbene in parte, le richieste di “misure urgenti” presentate dal Sudafrica che accusa lo Stato ebraico di violare la Convenzione contro il genocidio nella sua guerra contro Hamas.

«Gli Stati che ora hanno sospeso i finanziamenti all’Unrwa sono complici di quel genocidio – afferma Cremaschi – e mentre sospendevano i finanziamenti all’Agenzia Onu, non hanno detto una parola affinché Israele rispetti le ordinanze dell’Aja, tra le quali una per impedire qualsiasi azione di genocidio».
Nel frattempo gruppi di coloni israeliani coperti dall’esercito nei giorni scorsi hanno impedito ai convogli che trasportano aiuti umanitari di entrare nella Striscia di Gaza.

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