Ancora una volta è il territorio romagnolo quello ad essere più colpito dal maltempo in Emilia-Romagna. L’allerta rossa, estesa anche a domani, con precipitazioni intense si è tradotta in nuovi allagamenti, frane, esondazioni e cittadini sfollati dalle proprie abitazioni. Sono 10 i fiumi in soglia di allarme e 901 gli sfollati.
L’emergenza, però, non è ancora finita.

La Romagna in ginocchio per il maltempo, tra sfollati, esondazioni, frane e allagamenti

Sono 901 gli sfollati in diverse aree della Romagna, tra le città e le province di Faenza, Ravenna e Forlì-Cesena. Diversi gli appelli dei sindaci rivolti alla cittadinanza per portarsi ai piani alti delle abitazioni. A Riccione, città che è finita sott’acqua, i vigili del fuoco hanno salvato due disabili che rischiavano di annegare.
Sottopassi chiusi, circolazione ferroviaria sospesa ed estensione della chiusura delle scuole: sono le principali misure adottate dalle autorità per evitare che la situazione possa coinvolgere le persone.

Anche la collina è in difficoltà. Nel ravennate due frane hanno interessato la strada provinciale 63 tra Zattaglia e Casola Valsenio. In Emilia, più precisamente nel bolognese, sono quattro le frane che hanno interessato il territorio: a Pianoro, Loiano, Casal Fiumanese e Monterenzio.
Il maltempo, però, si estende anche oltre l’Emilia-Romagna e colpisce le Marche, in particolare Senigallia, già vittima di un alluvione nel recente passato. Il sindaco della cittadina ha chiuso i negozi del centro per l’allagamento di alcune strade. È ancora una volta il fiume Misa l’osservato speciale per una possibile esondazione. Pesaro, invece, risulta allagata a causa di esondazioni sparse del torrente Genica che attraversa la città.

Piuttosto critica la situazione dei corsi d’acqua. Sono 10 quelli che hanno superato il livello 3 della soglia idrometrica, situazione di allarme: Idice, Samoggia, Savio, Marzeno, Voltre, Marecchia, Pisciatello, Ausa, Uso e Montone. Sul Voltre, affluente del Ronco, è già superato il massimo storico (negli ultimi 20 anni) di 1,82 metri di livello idrometrico ed ora l’onda di piena ha già toccato 2,46 metri.
In innalzamento i livelli di altri fiumi della Romagna e del bolognese: Ronco, Conca, Rabbi, Lavino, Lamone, Sillaro e Quaderna, già interessati dal maltempo di inizio maggio.

«Stiamo vivendo una situazione molto preoccupante» ha dichiarato oggi Irene Priolo assessora alla protezione Civile della regione Emilia-Romagna. Nello specifico l’attenzione si concentra soprattutto nel territorio di Forlì e Cesena, dove si registra per il Montone da una parte e il Savio dall’altra dei livelli storici mai raggiunti prima. Lo scopo, in questo momento, è quello di scongiurare la tracimazione del Savio nel comune di Cesena. Spaventa meno, invece, la possibile mareggiata lungo la costa adriatica. I Comuni da Bologna a Rimini hanno deciso di chiudere le scuole, mentre la decisione non è ancora certa per quanto riguarda Ferrara e Modena. «Il quadro è estremamente difficile» conclude l’assessora «è necessario che ci sia la massima attenzione da parte dei cittadini e delle cittadine che devono circolare il meno possibile e assecondare le richieste dei Comuni».

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Comunque, secondo Arpae nelle prossime ore la situazione meteorologica migliorerà nella zona della Romagna, mentre è previsto un aumento delle precipitazioni nella zona del modenese e bolognese. Inoltre è prevista un’altra ondata sia nel corso della notte che nelle prime ore di domani, ma i valori saranno inferiori a quelli registrati nella giornata di oggi.

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La situazione a Faenza, preoccupata per un bis delle alluvioni

La cittadinanza di Faenza è in uno stato di grave preoccupazione, memore dell’alluvione di due settimana fa e osservando la situazione attuale. A preoccupare sono due corsi d’acqua, il Marzeno e il Lamone, esondato ad inizio mese. «Pochi minuti fa sono passate alcune auto della protezione civile che con gli altoparlanti chiedevano ai cittadini che non hanno la possibilità di salire ai piani alti di evacuare – racconta ai nostri microfoni Medardo Alpi – Anche se qui piove meno in questo momento, dipende cosa sta succedendo in collina, perché le acque vengono giù da lì».

Nello specifico, dopo una mattinata di innalzamento repentino del livello idrometrico, il Lamone nel primo pomeriggio ha rallentato il suo ingrossamento, crescendo di “soli” 20 centimetri nell’ultima ora. Le previsioni meteo, però, prevedono che le precipitazioni continueranno e ciò non rincuora gli abitanti, alcuni dei quali ancora impossibilitati a rientrare nelle proprie case dopo l’alluvione di due settimane fa. «Stiamo sperimentando sulla nostra pelle i cambiamenti climatici – constata Alpi – Sta piovendo una quantità d’acqua impressionante quindi, in merito alle polemiche, alcune dichiarazioni sono improvvide, come quella del sindaco di Ravenna che vorrebbe sterminare tutte le nutrie e abbattere tutti gli alberi nei corsi d’acqua. Il nostro fiume è stato drasticamente pulito sei anni fa e la situazione è comunque grave».

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