Con la grande eleganza che lo contraddistingue ma anche tanta determinazione Franco Battiato lancia un appello esortando al risveglio ed alla partecipazione civili e sociali. Lo fa intitolando il proprio tour con una suo pezzo di 30 anni fa “Up Patriots to Arms” e aprendo i concerti con esso. Un brano che non dimostra affatto i suoi anni, anzi…
Il pubblico sembra gradire e sentire l’invito del Maestro sottolineando con applausi scroscianti i passaggi più critici e politici di questa canzone come di “Povera Patria”, altro testo di un’attualità sconvolgente, o “Inneres Auge”. Al concerto di Prato il 18 luglio, dedica a Nelson Mandela che compie 93 anni, “l’Addio”, scritta per Giuni Russo e riproposta da Battiato in una versione solo piano e voce.

Arrangiamenti decisamente rock per “Autodafè”, “Prospettiva Nevskij” e “Centro di gravità permanente”, più soffici e intimi per “Gli uccelli”, “L’Animale”, “La cura”.
Ma sono solo alcuni dei titoli che compongono un lungo concerto di un Battiato generoso, che non risparmia una nota, con ben due uscite per il bis, che crea atmosfere dure ma accoglienti tanto che, malgrado l’impegno della security, il pubblico, oltrepassata la metà del concerto, sulle note di “Voglio vederti danzare” si alza e comincia a ballare e cantare con lui.

L’ultima data in Emilia Romagna di questo bellissimo concerto è stata il 30 luglio a Cervia: agosto lo vedrà scendere dalle Marche fino alla Sicilia per poi chiudersi in settembre con le date di Arezzo, Pavia e Torino.
Se siete in giro per l’Italia e passa vicino a voi… non perdetelo!

Le date del tour