Sarebbero 12 al momento le vittime dell’attentato verificatosi nella sede parigina del settimanale satirico Charlie-Hebdo. Secondo le prime ricostruzioni due uomini armati di fucili AK-47 sarebbero entrati nella redazione del giornale e avrebbero fatto fuoco. I due, ma si tratta di notizie non verificate, avrebbero agito per vendicare il profeta.
Mattinata di terrore a Parigi. Due uomini armati di kalashnikov e a volto coperto sono entrati nella sede parigina del settimanale satirico Charlie-Hebdo e hanno aperto il fuoco. La sparatoria sarebbe durata diversi minuti provocando almeno 12 vittime e 10 feriti. I due, che sarebbero ora in fuga, si sarebbero scontrati con la polizia in un violento conflitto a fuoco, nel corso del quale un agente sarebbe rimasto a terra. L’allerta in tutta la regione di Parigi è stata innalzata al livello più alto. Non appena appreso dell’attentato il presidente della repubblica François Hollande e il ministro dell’interno Bernard Cazeneuve sono accorsi sul posto. Tutte le redazioni giornalistiche della capitale francese sono in questo momento sotto protezione delle forze dell’ordine.
“Degli uomini in passamontagna, vestiti di nero e armati di kalashnikov sono entrati nell’edificio. Abbiamo chiamato la polizia e dopo qualche minuto abbiamo sentito dei colpi di Kalashnikov, molto numerosi- riferisce alla radio France Info Benoit Briger, giornalista di un’agenzia stampa che ha sede proprio davanti alla sede di Charlie Hebdo- SIamo saliti sul tetto e dopo una decina di minuti abbiamo visto due persone, a volto coperto, uscire dall’edificio. Tre poliziotti in bicicletta sono arrivati sul posto, ma sono immediatamente tornati indietro perchè gli attentatori erano armati. Gli uomini armati sono alla fine rientrati nella loro auto, dopo aver gridato.Abbiamo continuato a sentire colpi in strada, numerosi, per alcuni minuti ancora.
Secondo altri testimoni i due terroristi avrebbero urlato che erano lì per vendicare il profeta. Il settimanale Charlie-Hebdo è stato più volte al centro di polemiche per la satira nei confronti della religione islamica, e aveva già subito un attentato.
Il presidente Hollande ha dichiarato, a caldo dal luogo dell’attentato, che si tratta di terrorismo e di “un atto di eccezionale barbarie è stato commesso contro un giornale, cioè contro la libertà d’espressione, contro dei giornalisti che avevano dimostrato di poter agire in Francia per difendere le loro idee, e per avere giustamente questa libertà che la Repubblica protegge”.
Tra le vittime dell’attentato, il vignettista del settimanale Cabu e il direttore Stephan Charbonnier.