Non si placano le polemiche per la nuova tranche di rivelazioni di Snowden, che questa volta riguardano la Francia. Alberto Mattioli, corrispondente de “La Stampa” a Parigi, spiega la crisi di queste ore.
Alberto Mattioli sul datagate
“Io ritengo tutto questo una grande fiera dell’ipocrisia: tutti spiano tutti gli altri” esordisce Alberto Mattioli, corrispondente de “La Stampa”a Parigi.
“Obama ha chiamato Hollande e gli ha ripetuto quello che dice dall’inizio dell’affare Snowden, cioè che gli Stati Uniti cambieranno il loro modo di procurarsi informazioni, anche se poi non fa niente per cambiare la legge voluta da George Bush, che lo autorizza” spiega il giornalista.
“In realtà i francesi non possono fare nulla oltre alle proteste, peraltro giustificate. Anche l’ipotesi -continua- di una presa di posizione collettiva di tutta l’Europa, non dimentichiamo che tutti i paesi europei sono spiati a vario livello dagli Stati Uniti, appare piuttosto improbabile.”
“Al di là dell’indignazione, c’è di concreto -conclude Mattioli- la consapevolezza di non potere fare molto per impedire agli americani di fare quello che tutti farebbero se ne avessero i mezzi”