La giornalista d’inchiesta Giulia Innocenzi presenta “Food For Profit“, il primo documentario che mostra il filo che lega l’industria della carne, le lobby e il potere politico, affrontando le principali problematiche legate a questo tipo di produzione industriale. Già moltissime le proiezioni in tutta Italia, con ulteriori date in aggiornamento.

“Food for Profit”, l’orrore degli allevamenti intensivi, pericolosi per la salute e per l’ambiente

In un documentario investigativo con approccio cinematografico, Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrogio mostrano l’orrore degli allevamenti intensivi in Italia e in Europa e la protezione politica di cui godono. «La cosa che noi denunciamo è che in Europa noi finanziamo questi allevamenti con i soldi di noi contribuenti», spiega Giulia Innocenzi, che attualmente lavora per Report (Rai3) con inchieste su importanti marchi come Fileni e Prosciutto di Parma. «Il problema è che non solo questo diventa una tortura vera e propria nei confronti degli animali, ma le conseguenze sull’ambiente sono terribili», continua la regista, che in “Food For Profit” sceglie di far emergere anche l’inquinamento delle acque, lo sfruttamento dei migranti e l’antibiotico resistenza, ma anche le ripercussioni «sulla salute di chi mangia questi prodotti e soprattutto anche per il pericolo di future pandemie, gli scienziati ci dicono che è proprio dagli allevamenti intensivi che potrebbe venire la prossima pandemia».

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Il documentario, che verrà proiettato anche in sedi istituzionali regionali e nazionali, porta con sé anche delle effettive istanze di contrasto, come una prima assemblea pubblica di cittadini per discutere sui sussidi, o la richiesta di «stop ai sussidi pubblici agli allevamenti intensivi e una moratoria contro nuovi allevamenti intensivi». La regista sottolinea la problematicità in particolare dell’Emilia-Romagna, «che è una delle regioni con più allevamenti intensivi in Italia, quindi spero davvero che la regione Emilia-Romagna, che è particolarmente affetta da questo problema, abbia voglia di vedere questo documentario e magari di adottare un’iniziativa coraggiosa».

La realizzazione del progetto non è stata semplice: «in questi cinque anni di lavoro abbiamo trovato solo porte chiuse in faccia», spiega Giulia Innocenzi, «non abbiamo trovato inizialmente un distributore quindi siamo usciti chiedendo aiuto ai cittadini», con un’inaspettata risposta entusiasta del pubblico, che ha creato un vero e proprio programma di distribuzione «dal basso» sempre in aggiornamento. A Bologna sarà possibile assistere alla proiezione giovedì 14 marzo alle 20:00 al Cinema Nosadella con la regista in sala, venerdì 15 marzo a Camere d’aria alle 21:00, mercoledì 3 aprile a Làbas, in Vicolo Bolognetti, alle 18:30.

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