Questa mattina ai microfoni di BreakFast Club è stato ospite Bruno Papignani, segretario regionale della Fiom per l’Emilia Romagna. In occasione della giornata di mobilitazione europea i sindacati dicono no all’austerità, con uno sciopero di 4 ore e una manifestazione che a Bologna partirà da Piazza dei Martiri alle nove.
“Da molti anni – si legge nel documento alla base della mobilitazione – il movimento sindacale europeo deplora le misure di austerità. Trascinano l’Europa nella stagnazione economica, fino alla recessione”.
Da molti anni il movimento sindacale europeo contrasta fermamente le misure di austerità. Il timore è che esse possano trascinare l’Europa nella stagnazione economica, fino alla recessione. Il risultato sarebbe un blocco della crescita e disoccupazione in continuo aumento.
I tagli ai salari ed alla protezione sociale sono chiari attacchi al modello sociale europeo e aggravano disuguaglianze ed ingiustizia sociale. Gli “errori di valutazione” del Fondo Monetario Internazionale hanno avuto un impatto fortissimo sulla vita quotidiana dei lavoratori e cittadini europei.
Tutto ciò rimette in gioco l’intera base delle politiche di austerità. La Troika deve rivedere le sue richieste. L’Europa ha un debito sociale, non solo monetario. E’ stata promessa una ripresa che è ben lontana dal realizzarsi.
I dati parlano chiaro: sono 25 milioni gli europei che non hanno lavoro. In alcuni paesi il tasso di disoccupazione giovanile oltrepassa il 50%. Il senso di ingiustizia è diffuso e lo scontento sociale sta crescendo. E’ stato già proclamato uno sciopero in Spagna, Portogallo e Grecia mentre per la fine della settimana sono attese decisioni in questo senso anche in altri Paesi.
In Italia i lavoratori, in particolare i giovani, stanno pagando duramente la crisi e le misure di austerità, spiega il segretario regionale della FIOM Bruno Papignani, mentre il mondo della finanza continua a speculare.
Il risultato è un continuo impoverimento dei ceti medio-bassi che sono sempre più in difficoltà. I fenomeni che vanno combattuti, continua il segretario, sono i paradisi fiscali e le frodi finanziarie nel contesto di un capitalismo che non conosce regole né limiti.
Anche il governo Monti, dice Papignani, ha tolto molti diritti ai lavoratori, sia per quel che riguarda le pensioni che il mercato del lavoro, accantonando spesso il ruolo di mediazione dei sindacati. E’ necessario essere numerosi alla manifestazione di domani per difendere, tra le altre cose, anche il diritto a sanità ed all’istruzione pubblica.
Lucia Visani