Vestiti da SS nel giorno della memoria, è successo sull’Appennino bolognese. A denunciarlo, portando la questione all’attenzione della regione, il capogruppo di SI Igor Taruffi, che ai nostri microfoni sottolinea come quella di indossare divise un po’ a casaccio sia ormai una moda in Italia, ma soprattutto ribadisce la necessità di reagire a queste azioni.

Igor Taruffi contro le finte SS in Appennino

Sono tempi strani quelli in cui a distanza di pochi mesi sull’Appenino bolognese si vede la maglia Aushwitzland e poi, niente meno che nel giorno della memoria, la mascherata di alcune persone che decidono di indossare le divise delle truppe di montagna delle SS. “Non si tratta di una rievocazione storica – puntualizza Igor Taruffi – ma di un’inziativa presa da 4 personaggi che non voglio aggettivare in altro modo. Il 27 gennaio, un giorno che ha un altissimo valore simbolico, forse da loro non conosciuto e questo dovrebbe interrogare un pochino tutti sulla realtà dei fatti e della conoscenza della storia in Italia, hanno inteso trascorrere quella giornata sui monti dell’Appennino travestendosi da SS, tra l’altro a pochissima distanza da quelli che sono luoghi in cui si sono consumati terribili eccidi”.

Avvenimenti che secondo Taruffi non possono essere ignorati, e proprio per questa regione ha deciso di presentare un’interrogazione in consiglio regionale “per chiedere conto che venisse ricostruita tutta la vicenda, e ovviamente capire le forze dell’ordine in che misura si sono mosse”.

Non manca poi un cenno all’attualità politica che accompagna questi gesti.”D’altra parte vedo che ormai in Italia è abitudine quella di travestirsi indossando divise un po’ a casaccio, dagli alti livelli istituzionali a scendere, forse è il caso di rimettere le cose un po al loro posto”. Ma al di là dell’ironia sull’opportunità di indossare divise in quella che è ormai una parata continua anche a livello istituzionale, per quanto possiamo dire con sollievo che le divise da SS non siano ancora state annoverate nella scena politica, resta la preoccupazione per un tipo di dialettica che strizza l’occhio a questo tipo di esternazioni. “Non c’è dubbio – sottolinea infatti il consigliere regionale – che la scarsa sorveglianza che utilizzano i vertici istituzionali, per usare un eufemismo, è un problema. Perché le continue citazioni e i riferimenti che si permette di fare il ministro degli Interni, dal me ne frego al tiro dritto al tanti nemici tanto onore, è evidente che occhieggiano a quella parte mai sopita evidentemente della cultura italiana, e di una parte politica che tanto male ha fatto a questo paese. Ed è un problema. È evidente che è un problema perché non si può continuare a lisciare il pelo a quelle aree politiche impunemente”.

ASCOLTA LE PAROLE DI IGOR TARUFFI: