Finchè galera non ci separi è la toccante lettura, che avrà luogo domenica 13 marzo al Tpo, delle poesie tratte dall’omonima raccolta del detenuto Emidio Paolucci, interpretate dal cantautore e attore Pierpaolo Capovilla, accompagnate dalle musiche di originali di Paki Zennaro e le illustrazioni di Andrea Chiesi.

La poesia di Emidio Paolucci sul palco del Tpo

Il reading Finchè galera non ci separi ha la potenza di far entrare lo spettatore in quella che è la vita del detenuto, di raccontare il carcere, definito da Capovilla, fondatore dei One Dimensional Man e Il Teatro degli Orrori, «una condizione esistenziale terribile ed insopportabile». La genesi dello spettacolo è da ritrovarsi nel legame tra Capovilla e il detenuto nel carcere di Pescara Emidio Paolucci, un rapporto nato tramite la poesia e la sua capacità di instaurare un senso di umanità, di vicinanza.

L’amicizia profonda tra Paolucci e Capovilla nasce per caso, quando il cantautore riceve a casa la prima raccolta poetica “Senza speranza e senza disperazione”. «Dopo aver letto un paio di poesie» racconta Capovilla «mi emozionai immediatamente. Pensai: questo è un poeta vero». La poesia di Paolucci è fatta di parole semplici, ma violente, che arrivano dritte al cuore e trasmettono il tentativo di trovare una ragione per sopravvivere tramite quest’arte.

In Finchè galera non ci separi sono presenti anche le illustrazioni del pittore Andrea Chiesi, inoltre la lettura sarà accompagnata dalle musiche di Paki Zennaro. La collaborazione tra quest’ultimo e Capovilla è pluriennale e antecedente a questo spettacolo: Zennaro si è occupato della composizione musicale della maggioranza dei pezzi presenti nell’unico album da solista del cantautore, Obtorto collo, tanto che, afferma Capovilla «ad un orecchio raffinato, questo spettacolo può sembrare una continuazione di quell’album».

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ASCOLTA L’INTERVISTA A PIERPAOLO CAPOVILLA: