Oggi, giovedì 1° aprile 202,1 comincia la settimana dedicata alle problematica dello sviluppo fossile nel mondo, con quella che viene definita “International Money Rebellion“, un evento indetto da Extinction Rebellion e che ha il compito di sensibilizzare governo e imprese sullo sviluppo finanziario insostenibile per il pianeta Terra portato avanti anche da aziende italiane. Il focus si concentra sulla “finanza fossile“, cioè il sostegno che gruppi bancari e finanziari continuano a dare alle attività più inquinanti, nonostante le loro campagne di comunicazione compiano sempre più un vero e proprio greenwashing.

Finanza fossile, anche a Bologna Extinction Rebellion in azione

L’iniziativa, che vedrà coinvolte dieci piazze italiane – principalmente al nord, ma anche a Catania e Palermo come rappresentanti del sud – e numerose altre in tutto il mondo, si svolgerà in maniera pacifica e non violenta davanti alle sedi interessate di quelle imprese che presentano una contraddizione di fondo nella loro comunicazione: verde e aperta all’ecologismo all’apparenza, controproducente rispetto agli accordi di Parigi nelle loro azioni. In altre parole: greenwashing.

Bologna è una delle città coinvolte dalla manifestazione indetta da Extintion Rebellion; Pasquale Pagano ci spiega quali sono, in particolare, le due azioni che avranno luogo nel capoluogo emiliano, e che fanno parte dell’iniziativa “Io non ci credo“: lo scopo è quello di smascherare, appunto, le imprese che tentano di perseguire i propri interessi mantenendo una facciata di ecologismo, danneggiando così gli sforzi di chi si sta prodigando per conseguire dei risultati sul fronte dell’inquinamento.

«L’obiettivo è la finanza fossile – specifica Pagano – Dagli accordi di Parigi del 2015 ad oggi si stima che sessanta banche abbiano aumentato gli investimenti nell’industria fossile per un valore di 3800 miliardi di dollari. Ciò ha permesso di continuare con le estrazioni di petrolio e nella crescita della bolla di carbonio, che influiscono pesantemente sul clima». Tra queste banche, secondo l’ultimo report di Banking on climate chaos 2021 ci sarebbero anche le italiane Unicredit e Intesa San Paolo le quali, nonostante la comunicazione sostenibile, starebbero continuando a finanziare il fossile.

Per questo Extintion Rebellion e Pagano indicono due eventi per giovedì 1° aprile: a Bologna in mattinata si è tenuta una manifestazione davanti alla sede di Unicredit in piazza Galvani, e dalle 15 alle 16.30 una seconda che consiste in una biciclettata, «“la grande frenata”, che simboleggia il paradosso di una corsa verso la ricerca di una crescita infinita in un mondo infinito». Entrambe le manifestazioni sono rispettose delle normative anti-Covid, con distanze di sicurezza e mascherine.

Non è la prima volta che Extintion Rebellion si schiera contro le azioni di Unicredit: tempo fa, come ulteriore protesta non violenta, l’associazione creò dei manifesti ad hoc raffiguranti pubblicità con immagini belle, sorridenti e rassicuranti, che però riportavano i dati reali sugli investimenti nel fossile, per evidenziare, appunto il paradosso di una comunicazione “green washing”.
Extintion Rebellion agisce in nome della vita, e in attinenza ai dati scientifici ed economici, e quanto si vedrà a Bologna sarà replicato in tutte le altre piazze italiane coinvolte nel progetto, e saranno ugualmente non violente e rispettose dei protocolli igienico-sanitari. Perché il pianeta su cui l’uomo vive è uno solo, e bisogna agire tempestivamente per salvarlo, e il primo passo per farlo è dicendo la verità.

Luca Meneghini

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