Dal 4 al 6 dicembre a Baumhaus arriva a Bologna la decima edizione di F.I.L.I., il Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno organizzato da Libera Bologna.
Una tre giorni di dibattiti, laboratori, proiezioni e la presentazione della nuova videoinchiesta per comprendere come la mafia agisce sul territorio. Droghe, corruzione, ecoreati, libertà di informazione e repressione del dissenso saranno i temi che animeranno il festival.

La decima edizione di Fili, il festival di Libera Bologna

Nonostante le querele temerarie per le videoinchieste realizzate in questi anni, che ad esempio hanno portato alla luce gli interessi della criminalità organizzata nel settore della ristorazione bolognese, durante la nuova edizione del festival verrà presentato in anteprima il nuovo lavoro di Andrea Giagnorio e Sofia Nardacchione, intitolato “Una storia italiana – Affari di famiglia sull’asse Calabria-Emilia”. La videoinchiesta traccia la storia della famiglia Comerci, imprenditori che hanno spostato la propria attività dalla Calabria a Bologna: tra il 2009 e il 2011, i quattro figli di Nicola Francesco Comerci avviano imprese nei settori del turismo, dell’immobiliare, e della ristorazione. Nonostante la famiglia non sia mai stata condannata per associazione mafiosa, il loro nome compare spesso in diverse inchieste giudiziarie per un presunto legame di amicizia con i Piromalli, un potente clan di ‘ndrangheta.

La decima edizione di Fili sarà anche l’occasione di parlare di libertà di stampa e come questa venga, appunto, minata da minacce e querele temerarie, uno strumento sempre più utilizzato per ostacolare il giornalismo di inchiesta e la libertà di informazione. Eppure, le inchieste giudiziarie che hanno seguito quelle giornalistiche dimostrano come l’informazione sia fondamentale nel territorio per far fronte problemi radicati ma tenuti nascosti.

In particolare, nella giornata di sabato 6 dicembre, verranno riproposte le videoinchieste di Libera Bologna: Il mondo nascosto del Dopolavoro ferroviario; La febbre del cibo. Le ombre della ristorazione bolognese; La febbre del cibo. Bologna il tuo odor di benessere; Una storia sbagliata. Vita, morte e miracoli dello Junior club; Una storia italiana.

Al festival prenderanno parte giornalisti, storici, sociologi e magistrati per raccontare i temi di repressione del dissenso, di ecoreati e droghe, dal narcotraffico allo spaccio, fino al consumo, di come sono cambiate le mafie e la corruzione e come riconoscerle, anche in occasione della giornata internazionale contro la corruzione che cadrà il 9 dicembre.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SOFIA NARDACCHIONE: