“Se non possiamo ballare non è la nostra rivoluzione”. Dopo settimane passate a spalare fango e detriti lasciati dall’alluvione che ha scoinvolto l’Emilia-Romagna – e passata forse la fase più emergenziale – per tante delle persone coinvolte nelle staffette di solidarietà è tempo di un piccolo e parziale momento di svago prima di rimettere in moto la solidarietà. Domenica 11 giugno, infatti, Villa Angeletti sarà teatro di FeStivale, una giornata di musica e scienza a sostegno delle popolazioni alluvionate: il primo passo di una mobilitazione popolare più ampia – contro l’emergenza climatica e la mala-gestione del territorio – che culminerà il 17 giugno con una manifestazione sotto il Palazzo della Regione. Tutto il ricavato di FeStivale verrà devoluto ad una ricostruzione del territorio che sia sociale, nuova e lontana dalle logiche che hanno portato al disastro di oggi.

Il programma di FeStivale

A raccontarci i dettagli della giornata è Federico, attivista del Cua e di Plat, tra le realtà organizzatrici: «L’idea di organizzare il festival è in piena continuità con l’enorme espressione di solidarietà che Bologna ha mostrato in queste settimane nei confronti dei territori alluvionati, portando beni di prima necessità e forza lavoro – afferma l’attivista – L’evento servirà ad aumentare l’intensità degli aiuti, tramite una raccolta fondi, ma anche ad attirare l’attenzione pubblica e a creare un momento marcatamente politico che ricordi quali sono le responsabilità della tragedia a cui abbiamo assistito».

Il primo importante appuntamento di giornata sarà alle 11, con una conferenza scientifica su tutte le dinamiche causa-effetto legate ai fenomeni alluvionali: «Proveremo a dotarci di lenti prettamente scientifiche per analizzare gli eventi che abbiamo osservato con dolore in queste settimane. – spiega Federico – Chiameremo a raccolta esperti ed esperte sul tema, da professori del Politecnico di Milano a veri e propri addetti ai lavori nella manutenzione del territorio o nella gestione delle falde acquifere. E interagiremo con loro in maniera orizzontale e partecipativa, con laboratori e tavole rotonde, invece che con classici incontri frontali». L’incontro sarà un’occasione per dare ulteriore consapevolezza scientifica ad una lotta già politicamente legittima: «si è ripetuto per anni che “Non c’è più tempo, ce lo dice la scienza” – continua l’attivista del Cua – e allora ripartiamo da questo sapere scientifico per poi ricostruire in modo diverso da quanto fatto in precedenza».

Nel pomeriggio, poi, sarà il turno di musicisti e musiciste riuniti in una scaletta ricca e molto varia: «in maniera simile a quanto fatto per organizzare la tavola rotonda, abbiamo lanciato una call aperta ad artisti vari tramite la rete di contatti di cui disponiamo. – racconta Federico – Ad oggi sono in scaletta più di 10 nomi, alcuni di una certa fama e complessivamente di generi molto diversi tra loro. Basti pensare a Dj Gruff, Dolcenera, Moder e la Banda Popolare dell’Emilia Rossa». Gli artisti coinvolti si esibiranno a titolo totalmente gratuito e cercheranno di usare la propria immagine pubblica per catalizzare quanta più attenzione possibile sull’emergenza alluvione e le responsabilità politiche: «Siamo molto felici che questa call abbia riscosso questo successo e che artisti del genere abbiano deciso di mettersi in gioco, partendo dal mondo della musica ma con grande voglia di dare un aiuto solidale e concreto alle popolazioni alluvionate», conclude Federico.

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Andrea Mancuso