La Commissione Bilancio del Parlamento ha bocciato l’emendamento alla legge di Stabilità per salvare gli esodati. La decisione già impugnata dalla Commissione Lavoro. Gli esodati: “Abbiamo presentato ricorso al Tar del Lazio e siamo pronti a fare causa allo Stato”.

Sembra proprio un’odissea quella degli esodati, persone escluse dal mondo del lavoro ma troppo giovani per accedere alla pensione dopo la riforma Fornero.
L’emendamento alla legge di Stabilità presentato in Commissione Bilancio alla Camera è stato dichiarato inammissibile a causa delle coperture giudicate inadeguate. La proposta era stata votata all’unanimità in Commissione Lavoro, la quale ora impugna la decisione dei colleghi della Commissione Bilancio.

“Il provvedimento potrebbe essere ripresentato la settimana prossima – osserva Claudio Ardizio, coordinatore del Movimento degli Esodati – sempre all’interno della legge di Stabilità.
Gli esodati, intanto, hanno presentato un ricorso al Tar contro i provvedimenti adottati dal governo lo scorso giugno ed ottobre, in cui si faceva un conteggio delle persone da “salvare” inferiore a quello stabilito dall’Inps, pari a 390mila unità.

Sul tema, intanto, oggi è intervenuta anche Elsa Fornero, ministro al Welfare, che ha conteggiato in 140mila il numero massimo degli esodati che è possibile salvare. Nella legge Stabilità, secondo la Fornero, ci sarà una nuova revisione per altre 10.000 persone, che si vanno a sommare ai 65.000 più 55.000 tutelati dai due provvedimenti del governo Monti, più i 10.000 lavoratori delle riforme dell’ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.

Cifre che Ardizio non accetta e che se non dovessero cambiare susciteranno la nuova reazione del Movimento degli Esodati. “Siamo pronti a fare causa allo Stato per danni biologici, materiali e morali”.
Infine Ardizio giudica scandalosa l’obiezione alla “tassa sui ricchi” espressa da Confindustria. Si trattava di un contributo del 3% per i redditi superiori ai 150mila euro che serviva proprio a salvare le persone escluse dal lavoro e dalla pensione. “Non si capisce perché solo 400mila persone debbano pagare per gli errori del ministro Fornero”.