Il Comune di Bologna avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per risolvere l’errore verificatosi al Quartiere San Donato-San Vitale dove è stata nominata una consigliera di Forza Italia al posto di un consigliere di Potere al Popolo, che invece aveva preso più voti alle ultime elezioni amministrative.
Lo fa sapere il vice-presidente del Quartiere, Marco Trotta (Coalizione Civica), che informa che tutti gli atti della vicenda sono stati trasmessi dal Comune di Bologna alla magistratura.

Esclusione di Pap, il Comune di Bologna ha espletato le pratiche: tocca ai giudici

«Lunedì scorso, durante la seconda seduta del Consiglio di Quartiere – racconta ai nostri microfoni Trotta – c’è arrivata la comunicazione di uno scambio che è avvenuto attraverso la posta elettronica certificata (quindi ufficiale, ndr) dal Comune di Bologna, quindi dal Segretario generale, agli organi diretti della magistratura dove hanno trasmesso gli atti, le istanze e le obiezioni avanzate da Potere al Popolo attraverso il proprio avvocato, Nazzarena Zorzella, dicendo in sostanza di prendere in considerazione le istanze».
In altre parole, il Comune anche dal punto di vista amministrativo ha preso posizione nella vicenda.

Per sbrogliare la vicenda, dunque, non resta che la parola dei giudici del Tar, che hanno fatto sapere che si esprimeranno entro il 16 febbraio. «Io mi auguro che possano farlo prima – osserva il vice-presidente del Quartiere – Se tutto va come deve andare e come mi auspico, dopo la pronuncia dei giudici ci sarà la decandenza della consigliera di Forza Italia che è stata proclamata e verrà ratificata invece la nomina del consigliere di PaP Stefano Cimato, che ha raccolto più voti e che quindi ha diritto di stare nel Consiglio di Quartiere».

C’è però un ulteriore problema che si prospetta nella vicenda e che è stato sottolineato proprio da PaP. Qualora i giudici accogliessero il ricorso, anche tutti i provvedimenti votati fino a quel momento dal Consiglio di Quartiere potrebbero essere impugnabili.
«È un’interpretazione ed un’eventualità – commenta Trotta – Però in questo momento la cosa più importante è che ci sia tutta la pressione sociale e politica che soltanto un tessuto democratico come quello di Bologna può saper esprimere per fare in modo che questo che è un evidente errore possa essere risolto».

ASCOLTA L’INTERVISTA A MARCO TROTTA: