Dopo la riapertura dell’Arena del Sole a Bologna con La dodicesima notte o Quel che volete di Shakespeare con adattamento e regia di Nanni Garella, in scena fino a domenica 16 maggio con Vito e gli attori della compagnia Arte e Salute, riapre il sipario anche il Teatro Storchi a Modena con uno spettacolo scritto e diretto dall’uruguaiano Gabriel Calderòn Ana contra la muerte.

Lo spettacolo nasce dalla personale esperienza del drammaturgo e regista della perdita della sorella trentacinquenne. Da quella dolorosa esperienza Calderòn ha deciso di modificare il suo modo di affrontare la scrittura drammaturgica nel rispetto del dolore richiesto dall’argomento e al contempo salvaguardando l’essenza fittizia di uno spettacolo teatrale.

“Mi sono rivolto alle origini della scrittura teatrale trovando nel dialogo un buon punto di partenza. Per questo ho deciso di immaginare tutti i dialoghi difficili che una madre deve affrontare quando è spinta, legittimamente, a fare l’impossibile per salvare la vita di suo figlio” afferma Gabriel Calderòn nelle note di regia. I dialoghi immaginati esistono perchè accadono sulla scena. Le esperienze insopportabili da affrontare nella vita, montate e proiettate sul palcoscenico possono diventare argomenti su cui riflettere, questioni da analizzare come la morte e la nascita. La forza della recitazione permette allo spettatore di non essere schiacciato dal peso del dolore rappresentato di una madre che affronta il pensiero della perdita del proprio figlio opponendosi alla morte con tutte le sue forze.

Ana, interpretata da Anna Gualdo, nella forma del dialogo, aiuterà gli spettatori ad affrontare il tema della morte con naturalezza e forse ad affrontare tutti i lutti che ci stiamo lasciando alle spalle, dopo questo lungo periodo di pandemia.

Il teatro riparte e lo fa con la consapevolezza del proprio ruolo di specchio del reale, di luogo di elaborazione delle umane vicende, di rito che da sempre ha ragione d’essere in quanto occasione di riunione della cittadinanza per una catarsi collettiva. E’ nella sala teatrale che, come società, potremo esorcizzare anche la morte con un pianto o una risata per espellere quegli umori negativi che bloccano il respiro e hanno relegato la socialità alla dimensione del virtuale.

Il debutto in prima nazionale di Ana contra la muerte sarà il 15 maggio alle ore 19:00 con repliche fino al 23 maggio (domenica 16 e 23 maggio ore 16:00).

Emilia Romagna Teatro ha già riaperto le porte al pubblico in sala anche a Vignola, al Teatro Fabbbri, dove ‘ già andato in scena lo spettacolo-installazione per uno spettatore Dramaturg di e con Carlotta Pansa e Jacopo Giacomoni e dove da giovedì 13 a domenica 16 maggio andrà in scena La lettera. Un’ideazione di Nullo Facchini e Paolo Nani per la regia di Nullo Facchini con con Paolo Nani, produzione Agidi.

Al Teatro Bonci di Cesena da venerdì 14 a sabato 15 maggio debutterà EnigmaRequiem per Pinocchio regia, allestimento e luci di Cesare Ronconi su testo originale di Mariangela Gualtieri con Chiara Bersani, Silvia Calderoni, Mariangela Gualtieri, Matteo Ramponi e con, al canto Silvia Curreli, Elena Griggio. Musiche dal vivo di e con Attila Faravelli, Ilaria Lemmo, Enrico Malatesta. Produzione Teatro Valdoca, Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale -Centro di Residenza Emilia-Romagna; AMAT e Comune di Ascoli Piceno nell’ambito di MarcheinVita.

Sempre a Cesena, lunedì 17 maggio il sipario si aprirà sul Progetto Dvorak con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena, direttore Stefano Pagliani, violino solista Ilya Grubert, in collaborazione con Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno e Programma Erasmus+.

Per tornare a Bologna, da da domenica 16 maggio a venerdì 4 giugno, il teatro invaderà la città con La città che vogliamo è pronta! Gran finale di Così sarà! La città che vogliamo un progetto promosso dal Comune di Bologna e finanziato con i fondi europei del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane (PON Metro) 2014-2020. Venti giorni di programmazione, per raccontare la città del futuro, pensata e immaginata da studentesse e studenti dagli 11 ai 25 anni. ERT ha realizzato questo viaggio nella Bologna del futuro grazie alla collaborazione di molteplici realtà teatrali del territorio come Altre Velocità, Cassero LGBTI Center -Gender Bender Festival, Kepler-452, La Baracca – Testoni Ragazzi e Teatro dell’Argine.

ERT rinasce dopo la lunga chiusura e lo fa con un nuovo direttore per il quadriennio 2021-2024 Valter Malosti, regista, attore, produttore, programmatore e formatore, precedentemente alla direzione del TPE- Teatro Piemonte Europa Teatro di Rilevante Interesse Culturale. Dopo la lunga selezione, I Soci Fondatori di ERT Fondazione, hanno ritenuto che Valter Malosti “esprima un profilo ben rispondente alla natura e alle esigenze della Fondazione e alle sue prospettive di sviluppo e innovazione”. Ce lo auguriamo vivamente per il futuro del teatro nella nostra regione, che sappia essere teatro di comunità, radicato nel territorio, capace di valorizzarne i talenti e al contempo pronto a sperimentare e accogliere i venti che spirano dall’Europa o capaci di travalicare ogni altro confine.