È stato l’assessore regionale alle Politiche per la Salute Raffaele Donini a fare il punto sulla quarta ondata della pandemia in Emilia-Romagna. Da lunedì la regione finirà in zona gialla e a livello nazionale si è sforato ogni record di contagi, con 200mila positivi in un solo giorno, anche se con una pressione sugli ospedali ben diversa rispetto alle ondate precedenti, sia per merito dei vaccini, sia per i sintomi lievi che procura la variante Omicron.
Cionostante aumentano le saturazioni di reparti Covid e terapie intensive e anche l’Emilia-Romagna deve fronteggiare una situazione, resa non molto chiara dai continui e ripetuti provvedimenti adottati dal governo nazionale.

Emilia-Romagna, il boom di contagi in una settimana

«I contagi sono triplicati in una settimana». È così che Donini sintetizza il boom di casi positivi lungo la via Emilia. In particolare l’impennata si è registrata a cavallo tra Natale e Capodanno e l’incidenza dei positivi ha raggiunto numeri mai visti prima, pari a 2153 casi per 100mila abitanti.
Sono 17119 i positivi registrati nelle ultime 24 ore, ma l’Rt a 1,38 il picco dell’onda epidemiologica non è ancora arrivato e si attende per le prossime settimane.
A farla da padrona, nella quarta ondata di pandemia, è la variante Omicron, che ormai riguarda il 70% dei nuovi casi positivi ed ha una grande contagiosità.

Per contro, i sintomi più lievi della variante Omicron consentono di avere un numero di malati gravi più basso rispetto al numero di contagiati rispetto alle precedenti ondate, cionostante l’alto numero di positivi fa sì che «la situazione negli ospedali si sta facendo impegnativa», osserva Donini.
Nello specifico sono 140 le persone in terapia intensiva negli ospedali dell’Emilia-Romagna, con un tasso di saturazione al 15,7%. Delle persone in terapia intensiva, il 75% è non vaccinato.
Più impegnativa la situazione nei reparti Covid, dove la saturazione ha raggiunto il 20,5% (1848 ricoverati su 9001 posti disponibili).

L’andamento epidemiologico in Emilia-Romagna, nonostante i vaccinati con terza dose siano 1,6 milioni, comporterà che da lunedì prossimo la regione finisca in zona gialla, con restrizioni che in realtà che riguardano soprattutto i non vaccinati.
Per questi ultimi, in particolare per gli over 50, la Regione rende possibile l’accesso al vaccino senza il bisogno di prenotazione. «È una sorta di open day continuo», commenta l’assessore regionale.

Le contromisure della Regione per fronteggiare la quarta ondata

Dati i problemi registrati dalla sanità pubblica nel fronteggiare l’alto numero di contagi, la Regione Emilia-Romagna predispone tre contromisure. La prima riguarda le farmacie, che continueranno a fare screening con tamponi rapidi anche propedeutici al green pass. Le farmacie, però, si metteranno a disposizione anche per il test dei contatti stretti, in modo da poter svolgere le procedure di chiusura della quarantena dopo 10 giorni per gli asintomatici. Uno dei problemi, infatti, era costituito dai ritardi della sanità pubblica nel chiudere le pratiche di isolamento.

Dal 17 gennaio, invece, sarà attivo un portale regionale che Donini descrive come «un’alleanza tra cittadini e sanità pubblica per ridurre la circolazione virale». In sostanza, anche attraverso l’autotest, i cittadini potranno registrare la propria positività sul portale, in modo da avviare la procedura di isolamento. La possibilità è riservata a circa 2,5 milioni di cittadini emiliano-romagnoli e in particolare solo a coloro che hanno completato il primo ciclo vaccinale. I non vaccinati, insomma, non potranno registrarsi sulla piattaforma.
L’ultima misura annunciata dalla Regione riguarda la possibilità di prenotare la terza dose per i ragazzi dai 12 ai 15 anni a quattro mesi dal completamento del primo ciclo vaccinale, che sarà possibile da lunedì 10 gennaio.