Sarebbero 53 morti e centinaia di feriti, stando alle cifre confermate finora, a comporre il bilancio del week-end di sangue in Egitto. Remigio Benini, ai microfoni di Radio Onda d’Urto, analizza la situazione egiziana.
Scontri in Egitto: cosa sta succedendo
E’ stato un fine settimana di scontri in Egitto e non solo a Il Cairo. Alle vittime ufficiali, si aggiungono i militari e i funzionari di polizia, morti negli attentati consumatisi nella notte, in zone più periferiche del paese.
“Ieri la situazione nella capitale egiziana è stata pesante soprattutto nelle due zone di più forte insediamento dei Fratelli Musulmani” dice Remigio Benini.
“Si volevano boicottare le celebrazioni per l’anniversario della guerra della Yom Kippur, guerra considerata come vittoriosa dagli Egiziani. In questo momento le tensioni si stanno riverberando nella zona nord del Sinai, e anche, visti gli attentati della notte, nella zona sud del Sinai. Sembra dilagare la presenza di estremisti e Qaedisti nel Sinai, anche se nessuno lo ha ancora dimostrato” spiega Benini.
“Nonostante la grande prova di forza data ieri dall’esercito e dal ministero dell’interno, che avevano fatto presidiare tutta la città, la presenza dei sostenitori di Morsi si è conclusa con i 53 morti e le centinaia di feriti di cui sappiamo” conclude Remigio Benini.