Un intenso programma di eventi e di incontri per celebrare la memoria dell’eccidio di Monte Sole, una delle pagine più buie della storia italiana durante la resistenza contro il nazifascismo.
In ricordo delle vittime delle stragi compiute dalle truppe nazifasciste tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nei territori di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, «si parte domani con l’inaugurazione del monumento ai martiri di Creda, Botte e Maccagnano», sottolinea Valter Cardi presidente comitato onoranze caduti di Marzabotto.

Le commemorazioni dell’eccidio nazifascista di Monte Sole

Si entra nel cuore del programma sabato 2 ottobre alle 15,00 con la presentazione del sito web del progetto “Le stragi nell’Italia occupata 1943-1945 nella memoria dei loro autori” dell’università di Colonia con Carlo Gentile, Filippo Focardi e Luca Baldissara. «Questo portale fissa in un sito una serie di materiali nuovi, assieme alle trascrizioni degli atti del processo a Reder che saranno consultabili da tutti», spiega Gianluca Guidotti di Archiviozeta che da anni anni collabora con la Scuola di pace di Monte Sole.

Alle 17,30 ci sarà un convegno con Toni Rovatti ed Elena Pirazzoli dal titolo “Per grazia ricevuta. A 70 anni dal processo a Reder, i processi e la memoria” dove si discuterà dei processi della memoria e di come questa, a 70 anni di distanza, sia importante e quali possono essere le novità metodologiche di studio del passato.

«Ricordando e studiando le carte del processo a Reder, che è stato definito il boia di Marzabotto, abbiamo ideato una performance che faremo il 3 ottobre nel pomeriggio – racconta Enrica Sangiovanni di Archiviozeta – Una performance artistica che rientra all’interno del progetto “Nidi di Ragno”, realizzato in collaborazione con la regione Emilia-Romagna, e che vuole ricordare il “referendum” a cui furono chiamati i cittadini di Marzabotto quando il sindaco Bottonelli chiese loro di esprimersi a favore o contro la richiesta di perdono di Reder».
Il pubblico sarà chiamato, infatti, a esprimere una propria votazione sul concedere o meno la grazia al boia. Questo dopo avere ascoltato le testimonianze dei sopravvissuti ed essersi “calati” nel contesto sia storico che psicologico legato alla vicenda.

Tutto il progetto s’inserisce in stretta collaborazione con lo sforzo dell’università di Colonia, da anni impegnata anche a recuperare la memoria dei perpetratori di questi atti atroci contro la popolazione civile. Ma perché ricordare gli autori delle stragi? Perché non gettarli nell’oblio della memoria, cancellarne i nomi e i vissuti?
«Perché dobbiamo capire i meccanismi all’interno della società che vanno a formare i perpetratori della violenza. Dobbiamo attivamente analizzare come si crea la coscienza di un autore di una strage», spiega Enrica Sangiovanni.

Per partecipare all’azione teatrale itinerante organizzata da Archiviozeta è necessaria la prenotazione su www.archiviozeta.eu.

Medea Calzana

ASCOLTA L’INTERVISTA A ENRICA SANGIOVANNI E GIANLUCA GUIDOTTI: