Se ci vogliono tre anni per convocare un’assemblea, come faremo a rispettare gli impegni sul clima per scongiurare la catastrofe? Sembra questa la domanda che porta in piazza Extinction Rebellion, che questo pomeriggio alle 17.00 darà vita ad un presidio sotto Palazzo D’Accursio.
Con fischietti e pentole attivisti e attiviste scendono in piazza per incalzare il Comune di Bologna sulla vicenda dell’assemblea per il clima cittadina, che è stata anche oggetto di promesse in campagna elettorale prima del voto che ha portato alla vittoria Matteo Lepore e il centrosinistra. La convocazione dello strumento di partecipazione, però, ha già subìto due rinvii e ora gli ecologisti fanno pressione sull’Amministrazione.

Extinction Rebellion chiede al Comune di accelerare sull’assemblea per il clima

Quello dell’assemblea per il clima è uno strumento di partecipazione che è già stato istituito in altre città italiane. Alla base c’è la consapevolezza che la crisi climatica è un’emergenza così seria da richiedere il coinvolgimento anche della cittadinanza per elaborare strategie di contrasto e resilienza.
A Bologna il percorso è cominciato qualche anno fa, quando Extinction Rebellion riuscì a convincere l’allora Amministrazione Merola a proclamare lo stato di emergenza climatica. Dal 2020, poi, l’associazione collabora con il Comune di Bologna per avere un’assemblea cittadina sul clima con la quale elaborare proposte per arrivare allo zero netto di Co2 nel 2030.

Inizialmente Extinction Rebellion ha chiesto di svolgere l’assemblea entro il 2021, ma la burocrazia ha allungato i tempi. In particolare, per istituire lo strumento partecipativo è stato necessario modificare lo Statuto Comunale (luglio 2021) e approvare un regolamento (luglio 2022). L’assemblea per il clima prevede che anche la cittadinanza venga coinvolta attraverso il sorteggio tra i residenti a Bologna. Ma è a questo punto che l’Amministrazione sembra aver iniziato a temporeggiare. La prima data ipotizzata per l’inizio dell’assemblea era ad ottobre 2022, sostengono gli attivisti, ma così non è stato e si sono registrati due slittamenti.

«Noi scendiamo in piazza per sapere la data esatta di inizio dell’assemblea per il clima», sottolinea ai nostri microfoni Pasquale Pagano di Extinction Rebellion.
Ma non è l’unica richiesta. Gli ecologisti, infatti, vogliono anche sapere i nomi del comitato di coordinamento e il ruolo che l’assemblea avrà all’interno della Mission 2030, che vede Bologna come una delle 100 città europee che dovrà raggiungere entro quell’anno la neutralità carbonica, cioè emissioni zero delle emissioni di anidride carbonica in rapporto agli strumenti di contrasto adottati.

I dubbi e le preoccupazioni di Extinction Rebellion riguardano essenzialmente la volontà politica attorno all’assemblea. Sarà un vero strumento di partecipazione e una vera forma di innovazione democratica o una partecipazione di facciata?
«Le cittadine e i cittadini avranno un ruolo da protagonisti, tracceranno quello che c’è scritto nello statuto, cioè un report di proposte da sottoporre al Consiglio comunale – osserva Pagano – o saranno dei meri passacarte di decisioni già stabilite altrove?».
Gli slittamenti e i temporeggiamenti, quindi, preoccupano gli ambientalisti che già annunciano che, se oggi pomeriggio non otterranno risposta, daranno vita a presidi ad oltranza ogni settimana.

ASCOLTA L’INTERVISTA A PASQUALE PAGANO: