Si avvicinano le vacanze di Pasqua e magari vi viene voglia di preparare o cucinare dei dolci. E perché, allora, non approfittarne per ripercorrere un po’ la tradizione dei dolci tipici bolognesi?

Vi dirò di più. Chi vi scrive è spinto da un’enorme curiosità, poiché non originario di Bologna.

Raviole con la mostarda

Cominciamo da un dolce semplice ma caratteristico del territorio. Le raviole, nate per la festa di San Giuseppe il 19 marzo, sono dei dolcetti dalla tipica forma a mezzaluna, a base di pasta frolla e ripieni di mostarda bolognese (una marmellata di colore scuro ottenuta da frutta mista e zucchero). Le raviole sono realizzate con ingredienti semplici, farina, burro, zucchero e uova: non a caso rappresentano un dolce tipico della tradizione contadina. All’esterno, le raviole possono essere anche ricoperte da una spolverata di zucchero a velo o, per chi ama un gusto più deciso, da una spennellata di alchermes.

Certosino

È uno dei più famosi del periodo natalizio. La sua ricetta è antichissima: risale al Medioevo, quando veniva preparato dai Frati dell’ordine certosino di Bologna. Chiamato anche “Pan Speziale“, è un dolce realizzato con numerosi ingredienti, e con un sapore molto particolare: oltre alla farina, zucchero e miele, anche uvetta, anice, chiodi di garofano, cioccolato e canditi (questi ultimi due aggiunti forse nella ricetta riadattata). Insomma, un mix di ingredienti per chi ama un retrogusto più forte.

Torta di riso

Anche questa tra le più conosciute, la torta di riso nasce a Bologna alla fine del 1400 come “Torta degli Addobbi“, piatto tipico della festa del Corpus Domini, a giugno, in cui venivano appesi dei drappi colorati, chiamati appunto addobbi. La torta di riso segna quindi la storia della tradizione culinaria bolognese, preparata con ingredienti semplicissimi: riso e latte, con l’aggiunta di mandorle, cedro e liquore alle mandorle.

Pinza bolognese

Simile alle raviole, ma non nella forma, la pinza bolognese, è nata come piatto tipico natalizio, risalente al 1600. All’interno la mostarda bolognese e una forma simile a un pane schiacciato, per poi essere decorato all’esterno con degli zuccherini. L’impasto, a base di pasta frolla, è simile a quello delle raviole, anche se la ricetta originale prevede anche mandorle, noci, nocciole, cacao e fichi secchi. Il nome deriva proprio dall’operazione di chiusura dell’impasto, che avvolto risulta simile a una pinza.

Zuccherini montanari

Tipicamente friabili, gli zuccherini montanari nascono a Monghidoro, sulle montagne dell’Appennino bolognese. La loro peculiarità risiede nel processo di glassatura molto lenta, ottenuta da zucchero e anice, secondo il metodo montanaro. Questi dolcetti erano realizzati principalmente nelle feste nuziali.