Dal 19 al 21 marzo si terrà a Castel Maggiore il primo Diversity Festival – Arte e Cultura per le Diversità, nella provincia di Bologna, curato dall’Associazione Status Equo Aps. Il festival consiste in una rassegna di appuntamenti di vario genere, come workshop partecipativi, laboratori e spettacoli di danza e teatro, in cui le tematiche che si andranno ad affrontare sono quelle delle nuove rappresentazioni legate all’identità di genere, all’etnia, al corpo e alla libera manifestazione del desiderio e della sessualità.

Il linguaggio dell’arte protagonista del diversity festival

Michelle Rivera, project menager dell’Associazione Status Equo Aps, racconta che cosa ha spinto l’associazione a ideare questo evento: «l’idea nasce dalla necessità di promuovere le diversità ed andarle a considerare per quello che sono, cioè dei valori aggiunti e non dei deficit della persona». Per fare ciò si è scelto quello che è il linguaggio universale per eccellenza, ovvero quello dell’arte e della cultura, con l’obiettivo di creare un’occasione di incontro e di dialogo tra chi racconta la diversità e lo spettatore che assiste e vuole dare un proprio contributo al cambiamento.

Le idee e i valori che vengono promossi con il Diversity Festival sono in linea con quelli dell’Associazione Status Equo Aps, il cui scopo è quello di valorizzare la diversità e lavorare per far cessare ogni tipo di discriminazione adottando un approccio intersezionale. L’intesezionalità è centrale perché permette di prendere consapevolezza del fatto che ci sono varie divisioni sociali, legate ad esempio all’identità di genere, all’etnia, alla disabilità, e che queste spesso si intersecano tra di loro e quindi c’è bisogno che tra questi movimenti sociali ci sia dialogo.

Durante le tre giornate di festival si andrà a mantenere questo sguardo intersezionale, ma ci sarà un focus sulla discriminazione razziale dato che l’evento è stato finanziato da UNAR- Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali proprio in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali che sarà il 21 marzo.

Il programma del festival prevede diversi eventi come il laboratorio di danza “Yes, I am a witch“, a cura di Micce, il cui obiettivo è il riconoscimento dell’identità femminile e dell’arricchimento che si trae dal confronto di provenienze da contesti e da storie diverse; oppure il workshop “Intersezionalità e Diversity&Inclusion” con Blaq IT, Mondo Donna, Formattiva, un laboratorio interattivo dedicato ad operatori, attivisti, volontari nel campo delle discriminazioni. Michelle Rivera ci tiene anche a ricordare l’appuntamento di sabato 19 marzo al Teatro Biagi D’Antona, in cui si terrà prima l’assolo a cura di Saïd Ait Elmoumen dal titolo “Hor Thani – Second zone citizen”, seguirà lo spettacolo teatrale di Cantieri Meticci, “Cronache dalla frontiera” di e con Pietro Floridia e Sara Pour.

La partecipazione agli eventi è gratuita, ma è richiesta la prenotazione inviando una mail a info@statusequo.com oppure chiamando Michelle Rivera al numero 3404238345.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MICHELLE RIVERA: