Anche le piante più robuste e adattabili possono incorrere in alcuni problemi fitosanitari, da affrontare e risolvere prontamente utilizzando rimedi naturali sia per farle crescere sane e rigogliose sia per salvaguardare gli insetti utili. Scopriamo come proteggere l’orto da insetti e parassiti ricorrendo alla lotta biologica.

Ogni giorno una moltitudine di parassiti si dà un gran da fare per sopravvivere, mentre le piante fanno tutto il possibile per difendersi. A monte di questo ginepraio, anche l’uomo deve fare la sua parte proteggendo il proprio orto dalle avversità più comuni, come le malattie fungine e gli attacchi di insetti. Soprattutto nel caso degli esemplari coltivati in maniera non corretta, possono presentarsi problematiche che rischiano di comprometterne la salute e il ciclo biologico, due aspetti fondamentali soprattutto per le specie coltivate in giardino o sul balcone.

Trattandosi di vegetali che spesso vengono utilizzati in cucina, nel campo erboristico e in cosmesi, è fondamentale che la difesa delle piante dagli agenti patogeni si basi il più possibile su metodi naturali per evitare l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi potenzialmente inquinanti e tossici per la salute. In questo post scopriremo quali sono le principali avversità che possono danneggiare le nostre colture e come limitare i danni con interventi consentiti in agricoltura biologica.

Come eliminare i parassiti in modo naturale

1. Gli Afidi

Tra i principali parassiti che infestano orti e giardini, gli afidi amano raggrupparsi in fitte colonie disposte sulle parti più giovani e tenere delle piante, soprattutto in tarda primavera e a inizio settembre. Con il loro apparato boccale succhiatore, prelevano la linfa dai tessuti vegetali compromettendo il corretto sviluppo della pianta e trasmettendo pericolose malattie virali. Se l’infestazione non è eccessiva, si possono eliminare gli insetti con le mani indossando dei guanti in lattice, mentre nel caso in cui le colonie siano già cospicue si può intervenire spruzzando sulle zone colpite una soluzione a base di piretro naturale.

Pur trattandosi di una sostanza naturale estratta da una margherita africana e ammessa in agricoltura biologica, è bene però limitarne l’uso ai casi di effettiva necessità per non danneggiare anche gli insetti utili, come le api e le coccinelle.

2. Le Cimici

Oltre a succhiare la linfa delle piante, il fastidio maggiore delle cimici è lo sgradevole odore che emanano quando spaventate o schiacciate. Per eliminare questi fastidiosi insetti senza danneggiare l’ecosistema vegetale, si può utilizzare l’olio di Neem (scoprite quali sono i migliori sul sito giardinofanatico.com) oppure preparare un macerato a base d’aglio e peperoncino che svolga una funzione di repellente per allontanarli. Un altro sistema che può risultare efficace è scuotere energicamente la pianta infestata per eliminare le cimici senza che emettano alcun odore molesto.

3. Le Cocciniglie

Si tratta di piccoli insetti biancastri che aderiscono al tronco e ai rami delle piante per cibarsi della loro linfa. Se sono ancora pochi si possono asportare con un fazzoletto di carta imbevuto di acqua e alcol, in caso contrario occorrerà trattare la zona infestata con degli oli naturali (di soia, colza o girasole), che hanno proprietà sia insetticide sia corroboranti, agendo anche come rinforzanti delle naturali difese delle piante.

4. I Coleotteri

Le diverse specie di coleotteri che possono attaccare le piante dell’orto sono tutte provviste di un apparato boccale masticatore attraverso il quale si cibano di foglie, boccioli e steli. Per alcune varietà, tra cui la Dorifora, si possono utilizzare insetticidi naturali formulati con piretro che bloccano il sistema nervoso dell’insetto colpito, mentre per i coleotteri allo stadio larvale sarebbe preferibile impiegare un preparato a base di Azadiractina, una sostanza naturale estratta dall’albero di Neem che ne inibisce l’attività trofica e della muta per impedirne la proliferazione.

5. Le mosche

Ebbene sì, anche questi ditteri sono soliti bazzicare negli orti e nei giardini, deponendo le loro uova all’interno dei tessuti della pianta che bersagliano specificamente. Dopo la schiusa, si sviluppano piccole larve di colore bianco che traggono nutrimento dal meristema apicale, svuotandolo completamente. In questi casi, l’arma più efficace per risolvere il problema è la prevenzione mediante consociazione di piante il cui odore risulti sgradevole per la mosca, come le carote e il basilico.

6. Il Ragnetto Rosso

Quello comunemente conosciuto con il nome di Ragnetto Rosso (Tetranychus urticae) è in realtà un acaro, appartenente al gruppo degli Aracnidi (e non degli insetti), invisibile a occhio nudo ma di cui si notano evidenti sintomi sul fogliame delle piante che colpisce. Dopo il suo insediamento, infatti, le foglie appaiono scolorite a chiazze e, fra l’una e l’altra, si possono riscontrare sottilissime ragnatele che le collegano. Al pari di afidi e cocciniglie, anche questi acari forano le lamine fogliari per succhiare la linfa, indebolendo di conseguenza il ciclo biologico e produttivo della pianta.

Fortunatamente, il problema si può combattere facilmente aumentando l’umidità del terreno e l’aria che circonda la parte aerea dell’esemplare colpito (per esempio, effettuando delle nebulizzazioni giornaliere). In caso di attacchi massicci, si può anche utilizzare un insetto predatore del Ragnetto Rosso, il fitoseide Phytoseiulus persimilis, da liberare sulle piante infestate secondo le modalità indicate sulla confezione. Questo metodo di lotta biologica si rivela efficace soprattutto sulle specie coltivate in serre e tunnel, attaccando tutti gli stadi di crescita dell’acaro.