Il 7 aprile, nella Giornata Mondiale proclamata dall’Oms, la mobilitazione globale Health4All per il diritto alla salute. A Bologna le iniziative sono promosse da Dico 32! Salute per tutte e tutti e prevedono momenti di informazione e di lotta contro la privatizzazione e la commercializzazione della salute. L’intervista a Fulvio Aurora.

Il 7 aprile è la Giornata Mondiale per il diritto alla salute, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma a livello mondiale sarà l’occasione per mobilitazioni che vogliono lanciare un messaggio chiaro: la salute non è in vendita ed è un diritto umano.
È questa, in estrema sintesi, la ragione della campagna Health4All, che in Italia si traduce in “Dico 32! Salute per tutti e tutti “, che porterà in diverse città iniziative e appuntamenti per denunciare i processi di privatizzazione e commercializzazione della sanità.

Una rete di associazioni e movimenti europei, in Italia rappresentata, fra gli altri, da Medicina Democratica, punta il dito contro la cosiddetta Teoria del Secondo Pilastro che, spiega ai nostri microfoni Fulvio Aurora, “vorrebbe accanto alla sanità pubblica la possibilità, soprattutto per le persone più ricche, di fare un’assicurazione privata”.
Un “modello americano” che sta venendo avanti anche in Europa e in Italia dove, mette in guardia Aurora, già si inseriscono assicurazioni private all’interno dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
Questo fenomeno porta a “sminuire ed emarginare sempre più il ruolo del pubblico”, meccanismo che apre la strada alla privatizzazione vera e propria.

Lo smantellamento della sanità pubblica, del resto, è stato favorito e accelerato dalla crisi economica e dalle politiche di austerity, che hanno portato a tagli consistenti in tutti i settori, ma in particolare nella sanità.
“In tutta Europa milioni di persone sperimentano difficoltà sempre maggiori nell’accesso alle cure, una riduzione della qualità, la chiusura e la privatizzazione dei servizi sanitari, il deterioramento delle condizioni di lavoro per gli operatori della salute, un aumento dei prezzi dei farmaci e, nel frattempo, gli operatori commerciali in campo sanitario aumentano i loro margini di profitto. Queste politiche avranno effetti catastrofici sulla salute delle persone”, ha spiegato Sarah Melsens, coordinatrice della Rete europea contro la commercializzazione della salute.

La mobilitazione, che culminerà proprio il 7 aprile, ha lanciato la campagna “Un anno per dire no alla commercializzazione della salute, per tutte e tutti” in vista delle elezioni europee del maggio 2019. Tra i punti della campagna, la richiesta di maggiori investimenti in un’assistenza sanitaria di qualità, accessibile a tutta la popolazione, senza l’ingresso di operatori commerciali e lo stop alle politiche di austerità che causano un disinvestimento pubblico nella sanità e nella protezione sociale.

I processi di privatizzazione e commercializzazione, del resto, sono contrari a quanto stabilito dalla Costituzione, che all’articolo 32 recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
“Non solo – osserva Aurora – Sono contrari anche alla legge 833/78, che afferma che la sanità pubblica è finanziata dalla fiscalità generale“.

Eppure, proprio negli ultimi anni abbiamo assistito a tagli che hanno generato il blocco del turnover, la soppressione di servizi territoriali, posti letto, piccoli ospedali e punti nascite, oltre ai cronici problemi della sanità pubblica, come ad esempio le lunghe liste di attesa.
Un disinvestimento che sembra spingere verso la privatizzazione.

LE INIZIATIVE
A Bologna la mobilitazione si concentrerà in piazza Re Enzo. Si comincerà alle 11.00 con informazioni e performance. Ci sarà anche una biblioteca vivente che si focalizzerà sul tema “movimenti e spazi che ‘fanno salute’.
I partecipanti verranno poi coinvolti nella costruzione di una mappa interattiva su dove si fa salute in città, cercando di capire anche cosa consideriamo per salute.
Alle 15.00, invece, ci sarà la presentazione del libro “A che punto è la città”, a cura del gruppo bolognese della rivista “Gli asini”, seguita da una discussione con i comitati cittadini a difesa dell’ambiente e del territorio. Verrà, inoltre, presentato il Global Health Watch 5 – rapporto alternativo sulla salute.
Alle 17.00, infine, “Riprendiamoci il Servizio Sanitario Nazionale”, la presentazione delle iniziative della cittadinanza a difesa del servizio pubblico.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FULVIO AURORA: