«Fosse anche per l’ultima volta, vogliamo attraversare la nostra Firenze». Così Dario Salvetti, rsu dell’ex Gkn di Campi Bisenzio, a Firenze, presenta la nuova manifestazione che si terrà sabato prossimo, 25 marzo, all’interno di una vertenza che va ormai avanti da 20 mesi, da quando il fondo finanziario Melrose, che era proprietario dello stabilimento fiorentino, ha provato a licenziare per e-mail i 220 lavoratrici e lavoratori della fabbrica.
Un tentativo respinto dalla lotta, ma che non è stato l’unico poiché le strade tentate per chiudere la fabbrica sono state diverse. E ad ognuna di queste il Collettivo di Fabbrica ha saputo resistere fino ad oggi.

La manifestazione contro l’assedio all’ex Gkn

È lo stesso Salvetti a ricostruire i quasi due anni dall’inizio della vertenza, dall’arrivo delle lettere di licenziamento con l’immediata reazione degli operai fino ad oggi. Il rappresentante dei lavoratori Gkn ha però individuato almeno altre due strategie che sono state utilizzate per tentare di chiudere lo stabilimento e mandare a casa lavoratrici e lavoratori. Da un lato, infatti, si è tentato il logoramento degli operai, lasciandoli in un limbo che sarebbe potuto sfociare nella resa, nella ricerca di un altro lavoro di una fetta consistente di essi. Ciò non è avvenuto anche e soprattutto alla tenacia del Collettivo di Fabbrica e alla solidarietà che ha saputo costruire attorno a sé.

I 14 tavoli istituzionali sulla vertenza non hanno trovato una soluzione e le risposte alle domande di lavoratrici e lavoratori sulla nuova proprietà, sugli investimenti pubblici, sul futuro stesso della Gkn non sono mai arrivate.
Ed è qui che la strategia per licenziare gli operai è nuovamente cambiata e si è trasformata in quella che il Collettivo di Fabbrica definisce un “assedio”. «Si è tentato di fare terra bruciata intorno a noi, di confondere il nostro messaggio, di sostenere che non si crea lavoro a causa dell’assemblea permanente, quando l’assemblea permanente è nata proprio perché ci volevano togliere il lavoro», sottolinea Salvetti. E, sottolinea lo stesso rappresentante, si è sospeso il contratto collettivo nazionale.

La lotta degli operai della Gkn, infatti, non è stata solo di resistenza, ma anche di proposta. È stato lo stesso Collettivo di Fabbrica a presentare un piano di riconversione dello stabilimento, a immaginare produzioni nuove ed ecosostenibili e, in assenza di feedback della controparte, a immaginare anche un “buy-out”, un riscatto dello stabilimento da parte degli stessi operai, che per il progetto hanno lanciato un crowdfunding, per realizzare una cooperativa e dare vita a una fabbrica socialmente integrata.
È per questo che sabato prossimo, 25 marzo, alle 14.00 da viale Guidoni, angolo via Forlanini, partirà il corteo della manifestazione per rompere l’assedio.

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