Domani, venerdì 6 marzo, all’Unione Navile del Pd in via del Battiferro 2, il secondo appuntamento con le degustazioni di Poderi delle Rocche e con l’operatore umanitario Vilmo Ferri per raccogliere fondi per i rifugiati. Il ricavato per delle tende da campo per l’Unhcr.

Non si arrende l’instancabile Vilmo Ferri, operatore umanitario e socio onorario dell’Unhcr per le sue attività a favore delle vittime delle guerre.
Dopo 23 anni trascorsi a portare aiuti, ogni singolo mese, alle popolazioni della ex Jugoslavia, il suo impegno ora si allarga a tutti i profughi dei conflitti mondiali. “Sono 50 milioni nel mondo – ricorda Vilmo ai nostri microfoni – c’è tanto lavoro da fare”.
Per questo, insieme agli amici di Poderi delle Rocche e all’Unione Navile del Pd che ha messo a disposizione la struttura di via del Battiferro 2, ha organizzato quattro serate di degustazioni enogastronomiche, il cui ricavato verrà devoluto all’Unhcr.

Il primo incontro si è già svolto lo scorso 13 febbraio, ma domani ci sarà il secondo appuntamento del ciclo di degustazioni mensili. Alle ore 20.30 si potranno degustare i vini di Poderi delle Rocche, in particolare uno spumante brut, uno Chardonnay, un rosso dei colli di Imola e un Albana passito, accompagnati da un menù culinario a base di crostini, strozzapreti radicchio e guanciale, spezzatino con polenta e, per dessert, i cantucci “Savelli”.

I successivi incontri, invece, si terranno il 10 aprile e l’8 maggio.
Per partecipare è necessario prenotare chiamando il 349-3608349 o scrivendo a pdarcoveggio@gmail.com. Il contributo minimo è di 20 euro a persona, ma data la finalità benefica, ogni contributo ulteriore è molto gradito.

Raccoglieremo fondi per acquistare delle tende da campo famigliari – racconta Vilmo – Ancora non so per quale emergenza serviranno, ce ne sono tante, dalla Siria al Darfur. L’importante è che si possano aiutare persone che ne hanno bisogno”.
L’operatore umanitario è in costante contatto con l’Alto Commissariato per i rifugiati e, come se non bastasse, è impegnato quotidianamente a piantere querce per salvare la Terra. “È messa molto male – ci ricorda – Quest’inverno ho già piantato 600 querce”.