La vittoria al ballottaggio per le elezioni comunali di Verona che ha portato alla carica di sindaco l’ex calciatore della Roma, Damiano Tommasi, ha suscitato grande entusiasmo. Tommasi è riuscito a strappare al lungo predominio leghista una città che, sotto la guida della destra, aveva mostrato il peggio della cultura reazionaria, ad esempio ospitando il congresso mondiale delle famiglie, iniziativa di gruppi antiabortisti ed omofobi.
L’impegno sociale del nuovo sindaco di Verona, però, non comincia certo con la candidatura politica. Molto, infatti, ha fatto già nella sua professione di calciatore e in seguito, quando divenne presidente dell’Associazione Italiana Calciatori.

L’impegno antirazzista e antisessista di Damiano Tommasi, nuovo sindaco di Verona

A dare testimonianza dell’impegno di Tommasi è, ai nostri microfoni, Carlo Balestri, organizzatore dei Mondiali Antirazzisti. Il primo cittadino veronese, infatti, ha partecipato a diverse edizioni della manifestazione, sia scendendo in campo con una rappresentativa dell’associazione, ma partecipando anche ai dibattiti sul tema del razzismo e del sessismo nello sport.
«Damiano è un amico – osserva Balestri – Quando diventò presidente dell’Associazione Italiana Calciatori noi iniziammo ad intrattenere dei rapporti che prima erano più difficili, perché era arroccata su posizioni standard. Il grande merito di Damiano è che crede veramente ai valori e all’aspetto sociale».

Balestri ricostruisce un episodio che riguarda Tommasi quando ancora era un calciatore attivo. Al termine di una stagione deludente e funestata da problemi fisici, il calciatore chiese che il proprio ingaggio per l’anno successivo fosse di 1500 euro al mese, pari alla paga di un operaio. Un gesto nobile, che non si vede nel mondo della serie A, dove girano somme stratosferiche.
Ma al di là del gesto sullo stipendio, quando Tommasi divenne presidente dell’AIC «strambò l’associazione – ricorda Balestri – organizzando diverse iniziative antirazziste e contribuendo per primo all’emersione del calcio femminile».

La settimana prossima arrivano i “Giochi antirazzisti”

Proprio la settimana prossima, dall’8 al 10 luglio, cominceranno i “Giochi Antirazzisti”. L’esperienza dei mondiali si conclude per dare vita ad una nuova iniziativa che, a partire dal nome, sviluppa una riflessione sul ruolo sociale dello sport. «Visto che dopo due anni di pandemia e diverse guerre, tra cui una nel pieno dell’Europa, anche gli agnelli son diventati lupi e usano un linguaggio bellico – osserva Balestri – noi abbiamo voluto riflettere sullo sport moderno, che spesso è una metafora della guerra stessa, destrutturando nella parte sportiva quella metafora».

Oltre al nome, l’iniziativa cambierà anche location. Tutta la manifestazione, che vuole essere un festival popolare contro tutte le discriminazioni, si svolgerà tra il Centro Sportivo Bonori e l’adiacente Estragon, al Parco Nord di Bologna.
Qui troveranno spazio i tornei di calcio, basket, pallavolo, rugby, ma anche skate, capoeira e quiddich, oltre a dj set e concerti, per la parte ludica. Inoltre ci saranno momenti di riflessione e approfondimento con dibattiti ed incontri.

ASCOLTA L’INTERVISTA A CARLO BALESTRI: