Allievo, fra gli altri, di Alexander Glazunov, a San Pietroburgo e di Ferruccio Busoni a Berlino, si fece conoscere al vasto pubblico, innanzitutto come pianista particolarmente dotato, prima ancora che come valente compositore.

Dimitri Tiomkin (1874-1979), ucraino nato a Kremenchuk (la madre insegnante di musica, gli impartì le prime lezioni di pianoforte), espatriato, trovandosi in cattive acque, dalla Russia post-rivoluzionaria, fu attivo ad Hollywood come compositore, fin dalla fine degli anni ’20, facendosi notare in tale ambito, soprattutto, a partire da circa un decennio dopo, quando iniziò a collaborare con il regista Frank Capra (la prima d’una serie di collaborazioni illustri, comprendente anche un regista come Alfred Hitchcock), rivelandosi sempre più, col trascorrere del tempo, un artista poliedrico, pure come autore di canzoni, grande pianista da concerto, personaggio televisivo dotato di uno spiccato senso dell’umorismo, produttore, scrittore e divulgatore, oltre che conseguire 4 volte l’Oscar in virtù delle sue colonne sonore, tacendo di ben 22 nomination.

In mezzo ad una pletora d’illustri colleghi austro-tedeschi, il suo stile compositivo, pur confacente ai canoni tardoromantici, tanto cari all’industria cinematografica statunitense di quel periodo, si distingueva per un certo tratto slavo (talvolta ravvisabile in certi influssi rachmaninoviani e prokofieviani), che donava alla sua musica una tinta affatto particolare, pur adottando, sovente, soprattutto nei western, canzoni e motivi popolari della sua patria d’adozione, rivelando, in questi casi, persino ascendenze coplandiane.

Postludio: “Nel corso della trasmissione, verrà proposta una sintetica antologia dei suoi temi musicali creati per il grande schermo, tratta da un disco registrato dal vivo alla Barbican Hall di Londra, nell’ottobre del 2011, per l’etichetta LSO Live.


Gabriele Evangelista