Sono cominciate le prove all’Eurovision Song Contest, manca sempre meno all’inizio della kermesse ed Eddy Anselmi continua a illuminarci sui partecipanti alla seconda semifinale: oggi diamo un occhio a due canzoni che sono diversissime sotto molti punti di vista, comprese le possibilità di vittoria, e rappresentanti di Lettonia e Svizzera.
Eurovision Song Contest 2021: la Lettonia
Samanta Tina, pseudonimo di Samanta Polakova, è nata a Tukums nel 1989, e porterà la bandiera della nazione baltica al concorso musicale europeo. Aveva provato in sei occasioni a prendere parte all’Eurovision, due volte per la Lituania, in quattro occasioni per la propria nazione, attraverso il concorso Supernova, peccato che alla sesta, quando è riuscita a inserire il suo nome tra i partecipanti, l’edizione sia stata annullata, e non ha potuto cantare la sua “Still Breathing“.
È stata però riconfermata dall’ente televisivo lettone LTV, e quest’anno porterà la sua “The Moon Is Rising“, brano scritto in collaborazione con Aminata Savadogo, già partecipante all’Eurovision, a Vienna 2015. Il pezzo è di genere pop, con punte di dubstep, in cui spiccano le capacità canore di Samanta: il testo è un omaggio alla «blood moon», la luna rossa che sorge durante l’eclissi, regina della notte osannata da un corteo surreale e onirico.
La Lettonia è alla ventunesima partecipazione − la prima a Stoccolma 2000, dove raggiunse il terzo posto con Brainstorm e la sua “My Star” − e può contare un trionfo iridato a Tallin 2002, grazie a “I Wanna”, portata da Marie N. Ultimamente però il trend è negativo, dato che non raggiunge la finale da Stoccolma 2016, e anche per quest’anno i bookmaker non prevedono un approdo alla finale del 22 maggio, chissà però che Tina non faccia una sorpresa e possa strappare la qualificazione.
Eurovision Song Contest 2021: la Svizzera
È diverso invece il discorso per il paese elvetico, dato che gli scommetitori danno Gjon’s Tears e la sua “Tout l’Univers” tra i favoriti addirittura per la vittoria finale, e i motivi possono ricercarsi tra gli autori, in cui uno di essi, Wouter Hardy, è lo stesso di “Arcade“, di Duncan Laurence, pezzo che permise all’Olanda di conquistare l’edizione di Tel Aviv nel 2019, e che condivide molti tratti proprio con il pezzo in lingua francese.
Gjon Muharremaj è nato nel cantone di Friburgo, a Broc, nel 1998, da madre albanese e padre kosovaro. Il motivo del suo psedonimo deriva dalla sua infanzia, in cui si esibì per il nonno, suo omonimo, in una canzone di Elvis Presley, in una prestazione che lo fece commuovere. La canzone dell’Eurovision è, a sua volta, decisamente strappa-lacrime, così come il video musicale, in cui il cantante compare come guidatore, senza cintura, di un auto che si ribalta, dopo che lui ha avuto la visione dell’universo e delle galassie che lo popolano.
La Svizzera ha già vinto due volte il contest, tra l’altro trionfò nella primissima edizione, quella del 1956 svoltasi proprio a Lugano, grazie a “Refrain” di Lys Assia. La seconda volta arrivò nel 1988, con Céline Dion e la sua “Ne partez pas sans moi”, e quest’anno potrebbe seriamente arrivare la terza, con un anno di ritardo dato che Gjon non ha potuto prendere parte all’Eurovision dello scorso anno, con un’altra canzone molto triste, “Répondez-moi“.
Luca Meneghini
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