Lə giovane fumettistə Percy Bertolini pubblica Da Sola, un’opera che danza tra i concetti di norma e mostruosità, scardinando le categorie e rivendicando la voglia di essere apocalisse. Un libro in cui racconta se stessə e una generazione che lotta contro gli archetipi della società patriarcale per poter affermarsi con un’identità che sia orgogliosamente “non conforme”.

Una graphic novel che racconta chi sta nel mezzo

Pubblicato da Diabolo Edizioni il 29 novembre in tutti gli store digitali e in libreria, Da Sola è un fumetto intimo e politico allo stesso tempo. Catturata da una pattuglia a guardia di un’imponente città brutalista, la protagonista di Da sola viene trascinata in un ospedale psichiatrico in quanto individuo “non conforme” e potenzialmente pericoloso; la sua successiva fuga dall’istituto la condurrà però in una misteriosa dimensione coesistente, da cui tornerà pronta a contrastare la violenza normalizzatrice del mondo in cui vive.

In un mondo, non troppo distopico rispetto al nostro, in cui la norma è rappresentata dal maschio, adulto, bianco, abile e cisgender, tutto quello che non rientra in queste categorie non è umano e va controllato, sottomesso, dominato. Se si ribella, diventa minaccia di un’Apocalisse, se rifiuta il controllo, si trasforma in un mostro. La protagonista di Percy Bertolini è forse uno degli individui più marginalizzati in un universo del genere: un adolescente, non binaria ma socializzata donna ed esplicitamente bestiale. Un personaggio nel mezzo, scomodo, che rifiuterà fino all’ultimo la sottomissione alla norma.

«Avevo il desiderio di raccontare questa storia da molto tempo e il fumetto è stato lo strumento con cui mi sono sentitə ascoltatə. C’è bisogno di storie del genere perché sono le nostre storie, abbiamo bisogno di raccontarci e di sentirci vistз» racconta Percy Bertolini, che per quasi tre anni ha riversato sulle tavole il suo talento artistico e il suo studio. Un lavoro che è esemplare nella sua cura e attenzione ai dettagli, dalla pesante staticità dell’architettura imponente di Betonstadt alla fluidità dei movimenti e della tuta della protagonista che ci trascina nella sua dimensione.

Ad attrarre l’attenzione sono sicuramente anche i colori: in una contrapposizione netta tra bianco e nero, esplode un rosa fluo e acido, che si fa portatore della natura bestiale che caratterizza la protagonista. «Sono i miei colori preferiti, anche se il rosa l’ho dovuto riscoprire. Per quanto ne fossi sempre statə attrattə, lo rifiutavo per la femminilità imposta che rappresentava, solo quando ho elaborato il mio percorso transfemminista ho deciso di riappropiarmene e decostruirlo»

Immagini nate per essere mute hanno poi accolto l’accompagnamento di una narrazione parallela, quella dei diari del geniale ballerino Vaslav Nijinsky, un lucido delirio di un altro “mostro” vissuto oltre un secolo fa che terminò la propria esistenza in manicomio. La musica è un pilastro della narrazione di Bertolini, «questo fumetto l’ho pensato come musica, i libri hanno suoni e ritmi, che ho tentato di restituire con una protagonista che si isola dal mondo con le sue cuffiette per ballare». L’importanza del suono è centrale anche nella mostra organizzata con le tavole originali di Da Sola per il circuito BilBOlbul off e sarà visitabile presso Maison Ventidue dal 1 al 19 dicembre, «con Nancy Tungsten abbiamo voluto musicare la mostra, infatti è richiesto di munirsi di auricolari per poi farsi accompagnare dalla playlist che abbiamo creato nella passeggiata tra le tavole, dove sarà impossibile poi non immedesimarsi nelle pagine di Da sola».

Da sola inoltre sarà presentato in occasione del Festival La violenza illustrata presso il DAS – Dispositivo Arti Sperimentali, venerdì 3 dicembre alle 21.00. L’opera che come la sua protagonista, rifugge la categorizzazione e rivendica il suo essere mostruosa, apocalittica e fieramente clamorosa, pronta a minare dalle fondamenta ogni gerarchia imposta, è acquistabile online e in tutte le librerie.

Max Americo Lippolis

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