Welfare, carcere, sport e ogni luogo dove si manifestano discriminazioni, leggi e diritti che mancano. Questi ed altri i temi in discussione nel 6º Consiglio Europeo Transgender che si svolgerà a Bologna dal 2 al 5 giugno. 300 relatori da tutta Europa. Il Mit: “Un importante riconoscimento per il lavoro di 33 anni e una spinta a politici e istituzioni italiane”.
Il primo incontro si è tenuto a Vienna nel 2005. Il sesto si svolgerà a Bologna da domani, 2 giugno, a domenica 5. Le Due Torri si apprestano infatti ad ospitare il 6° Consiglio Europeo Transgender, iniziativa promossa da Tgeu, Transgender Europe, una rete che raggruppa 90 realtà in 42 Paesi.
Oltre 300 i relatori che arriveranno da tutta Europa per partecipare a workshop, incontri, tavole rotonde e proiezioni, coordinati dal Mit, il Movimento di Identità Transessuale, fondato ormai 33 anni fa da Marcella Di Folco.
“È un grande riconoscimento al lavoro svolto dal Mit – spiega ai nostri microfoni la presidente, Porpora Marcasciano – e al tempo stesso un’occasione per accendere i riflettori sull’Italia, dove ormai le persone trans sono più di 50mila, e spingere politica e istituzioni a riconoscere diritti e fare leggi che sanino le discriminazioni che ancora le persone trans vivono”.
Un ritardo, quello italiano, che secondo Marcasciano è di almeno 40 anni e che ci sarà modo di sviscerare in alcuni dei tanti workshop.
L’iniziativa, che ha il patrocinio del Consiglio d’Europa, dell’Ufficio nazionale contro le discriminazioni e del Comune di Bologna, offrirà riflessioni su temi centrali della vita delle persone transessuali. A partire da tutti quei settori – come welfare, lavoro, sport e carcere – dove la discriminazione si manifesta in modo ancora aperto in Italia.
Un altro tema centrale è quello del Gender Recognition Act, che facilita il riconoscimento giuridico delle persone trans, in particolar modo nell’ottenimento del cambio di documenti senza l’operazione chirurgica. “La Cassazione, la Corte Costituzionale e i tribunali – sottolinea la presidente del Mit – si sono già espressi favorevolmente. Manca, ancora una volta, la politica”.