Il collettivo universitario ha dato vita ad un flash mob per protestare contro i tagli alla biblioteca universitaria, la più antica della città, che rischia di chiudere.

Un nutrito gruppo attivisti del CUA ha dato vita questa mattina ad uno flash mob davanti al Rettorato, per denunciare la situazione disastrata in cui versa la Biblioteca universitaria.
Come ha già spiegato la direttrice Bianca Stella Antonino, i fondi destinati al servizio sono stati tagliati di un ulteriore 40%, che vanno ad aggiungersi alla progressiva riduzione degli stanziamenti che ha colpito l’istituzione negli anni passati.
Tagli che ovviamente incidono soprattutto sul personale: attualmente sono 28 i dipendenti, contro i quasi settanta degli anni ’90.

Bersaglio degli attivisti è l’attuale gestione dell’Ateneo bolognese, nella figura del rettore Dionigi, colpevole di non mettere a disposizione i fondi necessari al normale funzionamento della biblioteca più antica della città.
Gli stessi studenti segnalano poi che a rischio c’è anche la biblioteca di Scienze Politiche.

Paolo Antoniazzi