Questa sera alle 20,30 in via Zamboni 38, si terrà l’assemblea cittadina organizzata da Ross@Bologna, dopo le dodici denunce a carico degli attivisti che il 7 maggio scorso hanno contestato un convegno pubblico del PD. “E’ un atto repressivo e di regime” dice ai nostri microfoni Giorgio Cremaschi, ospite dell’assemblea.

Il 7 maggio un gruppo di attivisti del collettivo Ross@Bologna, misero un scena una protesta contro il Jobs Act, durante un convegno pubblico del Partito Democratico. Il convegno fu bloccato. Pochi giorni dopo dodici attivisti sono stati denunciati per quella protesta. Oggi si terrà un’assemblea cittadina, organizzata dal collettivo, per ribadire la libertà di opposizione al governo Renzi. “Si trattò di un’iniziativa radicale, ma pacifica” ribadisce Ross@Bologna.

“Sarò presente questa sera innanzitutto per solidarietà con i 12 denunciati, e poi perchè quel giorno non è successo nulla” afferma Giorgio Cremaschi, ex presidente e segretario nazionale Fiom, ora parte della minoranza di sinistra rete28 aprile in CGIL e portavoce del movimento civile chiamato “comitato nodebito”.

“Inoltre -ironizza Cremaschi- erano i soli presenti. Le denunce sono clamorose. Si tratta di un atto repressivo e di regime. Anche Berlusconi, a Brescia, fu contestato e non ci fu nessuna denuncia.”

Cremaschi attacca frontalmente l’amministrazione cittadina, nello specifico il PD. “Gli esponenti del Partito Democratico, hanno abbandonato tutti i valori del Comunismo, ma c’è una cosa che continuano ad amare: i metodi stalinisti.”

“Si ha davvero l’impressione -chiosa l’ex-Fiom-di essere davanti ad una “casta” politica e sindacale in questa città.”