“La proposta di alcuni esponenti del Pdl di modificare l’articolo 1 comma 1 della Costituzione Italiana è una provocazione, perché un governo come questo, con il fiato corto, non può pensare seriamente di fare una riforma costituzionale. Inoltre il Parlamento non è al centro degli interessi del Pdl: nel parlamento, secondo la logica berlusconiana, ci si limita a ratificare le decisioni dell’esecutivo. Si promuove il parlamento in questo testo solo per contrapporlo agli altri poteri dello Stato, in particolare quelli preposti al controllo, come il giudiziario. Si utilizza quindi il parlamento per colpire gli organi di garanzia, secondo un disegno ben preciso. In un ordinamento democratico i poteri devono essere tre (legislativo , appunto esercitato dal Parlamento, esecutivo , il Governo, e giudiziario, la Magistratura), non ce n’è uno gerarchicamente superiore agli altri due”.
Costituzione: art.1 a rischio
“Il parlamento è sovrano, gerarchicamente viene prima degli altri organi costituzionali come magistratura e consulta e presidenza della Repubblica”. Dal Pdl arriva un nuovo attacco contro le istituzioni democratiche attraverso una proposta di legge per riformare l’articolo 1 della Costituzione ribadendo “la centralità del parlamento”. Ne abbiamo parlato con Luca Alessandrini, direttore Istituto storico della Resistenza Parri di Bologna.
Il comma 1 dell’articolo 1 della costituzione è sostituito dal seguente comma: “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”. Una volontà popolare tanto poco rispettata con unalegge elettorale che offre largo premio di maggioranza e liste bloccate, in cui i capi partito e non gli elettori decidono chi sarà eletto.
LUCA ALESSANDRINI