Le condizioni di salute di Alfredo Cospito, l’anarchico recluso in regime di 41 bis nel carcere di Sassari e per questo in sciopero della fame da ormai tre mesi, stanno peggiorando, ma non a tutti i mezzi di informazione è permesso raccontarle. In particolare, per la direttrice reggente dell’istituto penale la dottoressa di fiducia può visitarlo, ma a condizione che dopo la visita non rilasci dichiarazioni ad una specifica testata giornalistica, Radio Onda d’Urto di Brescia.
È grave e incredibile la diffida messa nero su bianco nei confronti della dottoressa Angelica Milia dalla direttrice reggente del carcere di Sassari Carmen Forino e rappresenta un attacco alla libertà di stampa.
La salute di Alfredo Cospito non può essere raccontata a Radio Onda d’Urto, un caso di censura ad hoc
Lo scorso 20 gennaio viene avanzata la richiesta di poter effettuare una visita a Cospito per accertarsi delle sue condizioni di salute in veloce peggioramento. La direzione acconsente alla visita, ma nella giornata di ieri, 23 gennaio, trasmette una nota in forma scritta al legale dell’anarchico recluso, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, i cui contenuti appaiono piuttosto inquietanti.
La dottoressa Milia può effettuare la visita, ma è diffidata dal rilasciare dichiarazioni ad una specifica testata giornalistica, Radio Onda d’Urto di Brescia.
Le finalità esplicitate nella nota riguardano lo stesso regime di 41 bis cui è sottoposto Cospito, che ha lo scopo di impedire le comunicazioni con l’esterno, ma la diffida della direttrice reggente, che minaccia la revoca del permesso a visitare il detenuto, non riguarda tutti i mezzi di informazione. Il divieto, infatti, è indicato ad hoc nei confronti dell’emittente bresciana.
«Noi avevamo contattato la dottoressa circa un mese fa, costruendo un rapporto di fiducia con aggiornamenti settimanali sullo stato di salute di Cospito – racconta ai nostri microfoni Marco della redazione di Radio Onda d’Urto – L’interesse che si è sollevato sul suo caso evidentemente non riguarda solo il movimento anarchico, ma ha interessato anche l’altra parte ed evidentemente questa attenzione sta dando fastidio perché col suo sciopero della fame Alfredo sta mettendo in crisi il sistema».
Nel merito, le condizioni di Cospito possono precipitare da un momento all’altro, perché superati i 60-70 giorni di sciopero della fame molte funzioni corporali risultano compromesse.
Impedire di conoscere le sue condizioni di salute potrebbe nascondere una volontà politica di oscurare il suo caso e la riflessione sul regime del 41 bis.
«Oggi in radio dedicheremo una giornata alla riflessione su queste cose – riferisce Marco – Abbiamo contattato avvocati, parlamentari, associazioni della stampa».
Dopo aver scoperto il divieto ad hoc, la redazione di Radio Onda d’Urto stava discutendo come affrontare la questione, in particolare per non compromettere la possibilità che la dottoressa potesse visitare Cospito. È stato l’avvocato difensore a diffondere la nota della direzione del penitenziario.
ASCOLTA L’INTERVISTA A MARCO DI RADIO ONDA D’URTO: