Questa mattina, davanti a Tper in via di Saliceto 3, si tiene uno sciopero e un presidio dei lavoratori Holacheck, azienda che gestisce per conto di Tper il controllo e la verifica dei biglietti sui mezzi pubblici. Le mobilitazioni sono state indette in seguito del licenziamento di quattro dipendenti per motivi disciplinari. Secondo l’azienda vi è stato infatti una diminuzione della produttività che si tradurrebbe in un calo delle multe, dei controlli e dei verbali consegnati.
Di tutt’altro avviso sono i sindacati che reputano questa decisione ingiusta e motivata non da reali mancanze dei lavoratori, ma dalla loro richiesta di aprire un tavolo di confronto con l’azienda.
Controllori licenziati, per i sindacati sembra una ritorsione
Tutto nasce dalla richiesta di Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl di aprire un tavolo di confronto con l’azienda, in particolare per l’errata applicazione dell’integrativo provinciale del contratto nazionale, e quindi differenze retributive, e la difficile comprensione da parte dei lavoratori dell’organizzazione lavorativa nel contesto pandemico.
«Holacheck si è dimostrata sorda di fronte alle richieste dei lavoratori», afferma ai nostri microfoni Alessandro Fabbri della Filcams e, in seguito all’apertura dello stato di agitazione da parte dei sindacati, ha avviato dei controlli che hanno portato al licenziamento dei quattro controllori.
Tra le motivazioni del calo dei verbali, secondo i rappresentanti dei lavoratori, ci sarebbe la diminuzione dell’utilizzo del servizio di trasporto pubblico durante il periodo della pandemico, ma non solo. Infatti, i controllori, a seguito della chiusura di molti servizi commerciali, non hanno più la possibilità di espletare i loro bisogni fisiologici in tempi rapidi e comodi e quindi sono costretti a fare soste più lunghe semplicemente per andare in bagno. Inoltre, a detta dei lavoratori, il calo delle multe consegnate sarebbe dovuto al fatto che la gente si rifiuta molto più di prima di prendere fisicamente le multe.
«Faremo fronte comune per tutelare i lavoratori coinvolti impugnando in ogni sede i provvedimenti e continueremo a far presente le istanze dei lavoratori dell’appalto all’azienda poiché i verificatori non devono pagare le conseguenze di riduzioni economiche di fatturato», avvertono i sindacati che sottolineano come l’azienda abbia preferito licenziare invece che mettere in sicurezza i propri dipendenti.
Manuela Bassi
ASCOLTA L’INTERVISTA AD ALESSANDRO FABBRI: