Il voto per le prossime amministrative si avvicina e oggi è stata presentata la lista di “Coalizione civica coraggiosa, ecologista e solidale” che racchiude in sé varie forze della sinistra radicale. Un nome che è quasi già un programma e che ha l’ambizione di riunire Sinistra Italiana, Bologna Possibile e Articolo Uno, oltre alle tante realtà della società civile come ad esempio Libera, Proxima, Arci, Cucine popolari.

La lista di Coalizione Civica alle comunali

La nuova lista, che appoggia il candidato alle comunali Matteo Lepore, è definita da Emily Clancy, anima di questa esperienza politica e capolista, come “intersezionale”: «Siamo un mosaico di competenze professionali, di provenienze geografiche, di diverse età, identità di genere e orientamenti sessuali. Questa forza politica è intersezionale perché ha la capacità di unire le lotte che abbiamo visto a Bologna in questi anni. Volevamo davvero che le persone che hanno portato le istanze più forti di questo mandato in città, dell’associazionismo, dei movimenti, entrassero nelle istituzioni».

È una lista naturalmente a maggiore rappresentanza femminile: «La maggioranza dei nostri candidati sono donne e questo non per uno sforzo dall’alto, ma perché spontaneamente si sono candidate di più», racconta la capolista Clancy.
«Ma abbiamo anche persone transgender, persone con disabilità, afrodiscententi. Secondo noi è la migliore rappresentazione della Bologna che vogliamo», sottolinea la capolista.
Non solo, ma è con questa lista che si è candidata anche Nina Vitali che ha solo 19 anni ed è la più giovane candidata al consiglio comunale.

Matteo Lepore ha aperto, pochi giorni fa, alla possibilità di creare un partito unico laburista: «Per dirla con una battuta abbiamo appena deciso di andare a convivere e non siamo pronti per il matrimonio», ironizza Clancy. Che sottolinea: «Vogliamo però essere l’ancoramento verso la sinistra radicale di questa coalizione di centro sinistra e vogliamo diventare la seconda forza politica di questa coalizione alle prossime amministrative».
I punti chiave del programma di questa forza politica sono: giustizia sociale, giustizia ambientale e fare di Bologna la “città meno diseguale d’Europa“.

Oltre alla capolista Emily Clancy, 30 anni, italo-canadese e la più giovane consigliera comunale eletta, gli altri candidati di spicco sono: Simona Larghetti, 36 anni, attivista per la mobilità sostenibile; Marcasciano Egista detta Porpora, 63 anni, presidente del MIT (Movimento Identità Trans), nel 2015 ha avuto il riconoscimento di Amnesty International come attivista per i diritti umani e nel marzo 2021 l’Onu l’ha inserita tra le sette persone trans testimoni dei diritti umani; Seynabou Ndione, 24 anni, studentessa universitaria e impiegata, nata a Bologna crescendo Seyna impara di non essere abbastanza italiana: è il tipico esempio di seconda generazione di cui si parla tanto ma la cui voce non si sente mai; Giorgio Pirazzoli 42 anni, coordinatore del Mercato Ritrovato; Maximiliano detto Max Ulivieri, 51 anni, è un attivista per i diritti delle persone contro le disuguaglianze. Lavora nel campo del turismo accessibile a persone con disabilità. È anche responsabile del progetto lovegiver che vuole istituire la figura dell’assistente sessuale in Italia.

Medea Calzana

ASCOLTA L’INTERVISTA AD EMILY CLANCY: